Un Bari più tonico supera il Picerno. Più sei dal Catanzaro

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La prima vittoria del 2022 in casa, una vittoria importantissima tenuto conto del risultato del Catanzaro che ha impattato a Potenza e che torna a sei punti dal Bari.

Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Si è scongiurata la crisi, la risposa della squadra si è manifestata. Un Bari, forse, ritrovato. Almeno lo speriamo tutti.

Bisognava badare al sodo e conquistare i tre punti, Mignani ha cambiato gli uomini stavolta azzeccandoli, bisognava vincere così come il Catanzaro non poteva sempre vincere, e così salgono a sei i punti di distacco, le gare diminuiscono, e l’atmosfera si fa più elettrizzante. Non si poteva pretendere una gara spettacolare, il Bari ha fatto quello che poteva grazie anche a Cheddira, senza dimenticare il gol fantasma che probabilmente ha superato la linea ma purtroppo il VAR non c’è e speriamo presto di andarcene da questa categoria e soggiornare in quelle dove c’è.

Non si è chiusa la partita, errore gravissimo che continua a manifestarsi, con clamorose occasioni gol ma tutto sommato va bene così. Una cosa importante rispetto alle precedenti gare è che l’avversario non ha fatto nessun tiro in porta, segno di una difesa solida, forse, ritrovata anche grazie a Terranova che ha dimostrato di essere indispensabile alla squadra.

Un gol che ha sbloccato mentalmente il Bari che ha trovato maggiori spazi, col Picerno che ha giocato una gara abbottonata ed il Bari ne ha approfittato con Cheddira e D’Errico, stasera i veri trascinatori. Peccato per quelle occasioni sbagliate, la gara è rimasta in bilico ma rispetto ad altre occasioni i lucani non si sono mai resi pericolosi.

Un Bari più attento non quello migliore in assoluto, però più compatto rispetto a quello disunito e poco squadra visto col Campobasso.

Non un Bari brillante ma almeno c’era con la testa, evidentemente era messo meglio mentalmente, un po’ più concentrato anche se ci sono dei giocatori che hanno fornito segnali incoraggianti come D’Errico che ha corso dal primo minuto alla fine.

Galano ha fatto molta fatica soprattutto nel primo tempo dove è stato praticamente invisibile, nel secondo tempo ha trovato qualche spazio, ha fatto qualcosa in più, ma lui è un adattato e fa fatica, cerca una posizione che non è sua, si vede che non ha la visuale giusta giocando in quella posizione, lui tenta di giocare largo anche se ha passato il pallone in modo preciso, ma da un trequartista ci si aspetta il tocco decisivo che con Galano non è arrivato e probabilmente non arriverà mai se si continua ad insistere in quel ruolo. Terranova ha dato sicurezza in difesa, Maiello pure nel suo reparto. D’Errico con Cheddira due trascinatori, Antenucci ha fatto gol, ottima la prova di Belli. Cosa si vuole di più? Non si sono concesse ripartenze particolari, si è data una risposta giusta oggi.

Siamo al rettilineo finale, che deve infondere una forza incredibile, non bisogna mollare, occorre andare a Foggia con la consapevolezza di essere più forti anche se con umiltà perché in Daunia sicuramente ci aspetteranno col coltello tra i denti, e considerato che il Foggia non potrà competere per la promozione, giocheranno per i loro tifosi la gara dell’anno. Così come accadrà a Taranto, sia inteso anche se si spera che per quell’epoca…. vabbè, meglio non dirlo.

Massimo Longo

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