Lavrov: “Regime Minsk non è democratico, porteremo le prove del genocidio in Ucraina”

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Di Giulia Avataneo
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov 
diritti d’autore  SHAMIL ZHUMATOV/AP 

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha accolto a Mosca i rappresentanti delle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Luhansk, che presto apriranno le loro ambasciate nella capitale russa. E in questa occasione è tornato a puntare il dito contro i Paesi occidentali.

“Per tutti questi anni, hanno costantemente difeso il regime ucraino – ha dichiarato in conferenza stampa – chiudendo gli occhi sui crimini di guerra contro la popolazione civile, sull’assassinio di donne, bambini, anziani, sulla distruzione delle infrastrutture civili e incoraggiando silenziosamente il rapido sviluppo del neonazismo e della russofobia, che alla fine ha fatto precipitare il paese nella tragedia”.

Lavrov: “Governo di Minsk non è democratico”

“Abbiamo sempre sostenuto una soluzione diplomatica, è stata la Russia a svolgere il ruolo decisivo per gettare una base affidabile per la soluzione diplomatica del conflitto. Intendo gli accordi di Minsk”, ha aggiunto Lavrov. Il ministro degli Esteri russo ha sottolineato che la Russia ha cercato di convincere Kiev, Parigi e Berlino ad attuare gli Accordi di Minsk per sette anni, ma nessuno “ha alzato un dito”.

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