E’ tardi. Leggo l’ultimo messaggio di Svetlana: “Eh, Si, purtroppo , ma spero, speriamo che VINCEREMO, GRAZIE. DOVEVO METTERE LA NIPOTINA A LETTO…” Di Enrico Martelloni
Tornano i russi a Chernobyl dopo il disastro sovietico del 26 aprile 1986. Ecco una nuova minaccia per il mondo, simbolo della decadenza sovietica che oggi, nei disegni di Putin, potrebbe avere un un significato politico più che militare. La strategia russa mira a spaventare l’Europa? Si sottolinea la possibilità di una guerra nucleare? Probabilmente, no. Ma questo passo permette di pensare a quanto sarà importante per il futuro l’energia nucleare che non solo l’Ucraina produce ancora a Chernobyl.
E’ tardi. Leggo l’ultimo messaggio di Svetlana: “Eh, Si, purtroppo , ma spero, speriamo che VINCEREMO, GRAZIE. DOVEVO METTERE LA NIPOTINA A LETTO…” ” che vinceremo” mi ripeto a me stesso. Gli ucraini sanno combattere e se tutti qui credono che sono spacciati, loro hanno ancora la forza di credere che ne usciranno vincenti, salveranno anche Chernobyl, ancora una volta. L’invasore non avrà vita facile. È mirabile sentire donne che hanno fiducia nei loro uomini. Sono stanco, ma non abbastanza per non scrivere dopo la manifestazione per l’Ucraina a Scandicci. Parlo con mia moglie ora così lontana che vive questi momenti drammatici. L’esercito combatte e abbatte aerei ed elicotteri. Ben trenta di questi sorvolano vicino a Kyiv dove abbiamo casa. Tre di questi cadano giù. I bombardamenti arrivano anche vicino alla Polonia, come a sud su Cherson. La città di Sumy sembra sia caduta. Tutto l’Ucraina è invasa dalle bombe che fischiano anche ad Ivano- Frankivs’k. La Russia colpisce a tenaglia dalla Crimea e dalla Bielorussia, questa, celebre per gli scontri studenteschi e di popolo dei mesi scorsi soppressi da Lukashenko amico di Putin. Cerchiamo tutti di riposare, mi dicono da casa e così anche io lascio i miei pensieri sul futuro di Chernobyl in Ucraina. .
Enrico Martelloni
Attendere un attimo...
