Il dramma di Mariupol: “Senza acqua, ci bombardano da 12 ore, non possiamo portare via i feriti”

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foto © Fornito da Rai News  Guerra in Ucraina, Mariupol
L’allarme più accorato arriva dal sindaco della città, Vadym Boichenko, come riporta il Guardian. “Le forze di occupazione della Federazione russa hanno fatto di tutto per bloccare l’uscita dei civili dalla città, bloccando mezzo milione di persone” ha affermato il primo cittadino, precisando che “non possiamo nemmeno prendere i feriti dalle strade, dalle case e dagli appartamenti poiché i bombardamenti non si fermano“.
Un appello disperato, quello di Boichenko, che si aggiunge alle drammatiche parole del suo vice: “Non possiamo contare il numero delle vittime, ma crediamo che centinaia di persone siano morte. Non possiamo entrare per recuperare i corpi” ha riferito alla Bbc il vicesindaco, Sergiy Orlov, sottolineando che un distretto lungo il fiume, normalmente abitato da 130.000 persone, è stato “quasi completamente distrutto”.Uno scenario apocalittico, insomma, stando alle dichiarazioni degli amministratori di Mariupol: “L’esercito russo qui sta mettendo in campo tutte le sue armi: artiglieria, sistemi di lancio di razzi, anche tattici e aerei.
Stanno cercando di distruggere la città“, ha aggiunto Orlov. La città portuale, oltre a contare molte vittime e ad affrontare la mancanza di acqua potabile, deve fare i conti con un fuoco di fila di attacchi che va avanti da 12 ore, ininterrottamente. Parlando con Associated Press, poi, il sindaco ha anche raccontato che tre adolescenti sono stati colpiti da un bombardamento: i giovani sono stati portati in ospedale, dove uno – che aveva perso le gambe a causa del raid – alla fine è morto. I familiari dei ragazzi hanno raccontato che sono stati colpiti mentre giocavano a calcio vicino a una scuola. Boychenko ha parlato di “genocidio” per descrivere gli attacchi russi, usando la stessa parola che il presidente Putin ha utilizzato per motivare l’invasione.
msn.com

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