Dove andranno a stare le migliaia di profughi ucraini attese a Roma

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Tracciarli non è sempre semplice poiché molti arrivano dopo una lungo viaggio via automobile o pullman. Le autorità sono al lavoro da dieci giorni soprattutto per reperire posti letto per questa categoria di persone: nuclei familiari o singoli che arriveranno in città ma non hanno un posto dove dormire

 © Nicola Marfisi / Agf
– Profughi in arrivo a Shehyn, paese di confine con la Polonia

“Volevamo specificare che siamo pronti a prendere in casa delle persone provenienti dall’Ucraina anche a tempo indeterminato”. Una mail arrivata all’indirizzo appositamente allestito dalla task force del Campidoglio per l’accoglienza dei profughi in arrivo dall’Ucraina racconta la grande partecipazione dei romani alle sofferenze del popolo ucraino a causa dell’invasione militare da parte Russia.

A Roma vivono oltre 15 mila ucraini, il 4% della popolazione cittadina di origine straniera, nelle prossime settimane sono attesi migliaia di nuovi arrivi visto il conflitto in corso. La cifra complessiva degli arrivi al momento, spiegano le istituzioni, è ancora difficile da quantificare, anche perché molti migranti non faranno ricorso alle strutture di accoglienza temporanea ma opteranno per il ricongiungimento con parenti e amici che già vivono in città, con concentrazioni maggiori nella zona del Tuscolano e sul litorale di Ostia.

Tracciarli non è sempre semplice poiché molti arrivano dopo una lungo viaggio via automobile o pullman, visto lo stop dei trasporti aerei con l’Ucraina. Prefettura, Questura, Campidoglio, Regione Lazio e Campidoglio sono al lavoro da dieci giorni soprattutto per reperire posti letto per questa categoria di persone: nuclei familiari o singoli che arriveranno in città ma non hanno un posto dove dormire.

Al momento ci sono a disposizione circa 10 mila posti per la prima accoglienza all’interno del territorio regionale. A occuparsi della presa in carico iniziale sarà la Protezione Civile, poi dopo i primi giorni subentrerà la Prefettura con i Cas e il Comune con il sistema dei centri di accoglienza.

La Prefettura ha aperto un bando rivolto alle realtà del terzo settore per aumentare la dotazione di posti. L’obiettivo delle istituzioni è mettere in rete tutte le diverse tipologie di assistenza per coordinare gli interventi. Il Campidoglio sta raccogliendo invece adesioni volontarie da parte di persone che hanno comunicato di voler mettere a disposizione seconde case, in città o spesso sul litorale laziale, o anche singole stanze libere all’interno delle proprie abitazioni.

Anche le associazioni del terzo settore, da Sant’Egidio alla Caritas, hanno ricevuto numerose disponibilità di posti in appartamenti da parte dei cittadini. Anche gli albergatori cittadini hanno dato la loro adesione: ci sono più di 15 strutture alberghiere pronte a ricevere i rifugiati, finora sono stati occupati circa 200 posti in hotel.

La Regione Lazio ha riconvertito l’hub vaccinale e per i tamponi di Termini all’assistenza delle persone venute dall’Ucraina. Verrà fornito un codice fiscale temporaneo che permetterà ai rifugiati di accedere alle prestazioni sanitarie. Mentre tramite la Questura i profughi potranno fare la richiesta del permesso di soggiorno temporaneo per 12 mesi, rinnovabile per altri 12, anche ai fini lavorativi.

 

agi live

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