Gedi. L’Espresso venduto alla Bfc Media di Iervolino. Damilano lascia la direzione

Attualità & Cronaca

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di Andrea Tirone

Il gruppo Gedi perde un altro pezzo. Dopo la cessione di alcune storiche testate locali come La Nuova Sardegna, il Tirreno, La Nuova Ferrara, la Gazzetta di Reggio e la Gazzetta di Modena, ora il gruppo editoriale guidato da John Elkan cede anche L’Espresso. La notizia era nell’aria da qualche giorno, tanto che il direttore Marco Damilano si era già dimesso venerdì scorso (4 Marzo) in polemica con le voci sulla possibile cessione. Oggi con un comunicato è arrivata la conferma: “Il Gruppo Gedi – si legge nella nota – comunica di aver ricevuto e accettato una proposta dalla società L’Espresso Media srl per l’acquisto da parte di quest’ultima dei rami d’azienda relativi al settimanale L’Espresso e alle Guide de L’Espresso”.

“Sotto la nuova proprietà – continua la nota -, che fa capo a Bfc Media, un gruppo editoriale solido, che ha valorizzato economicamente la testata e che sta puntando sullo sviluppo di riviste periodiche, il settimanale L’Espresso potrà trovare maggiore allineamento nella strategia aziendale, rispetto alla direzione evolutiva che il Gruppo Gedi ha intrapreso e sta perseguendo da anni, centrata sull’informazione in real time per il grande pubblico e sullo sviluppo di contenuti digitali e multimediali per i quotidiani e le radio. Per accompagnare la fase di transizione, in base alle intese raggiunte, il settimanale resterà abbinato all’edizione domenicale del quotidiano La Repubblica”.

Giornalisti pronti allo sciopero – I giornalisti e l’ormai ex direttore del periodico non la pensano come l’editore tanto che i primi hanno già consegnato al Cdr un pacchetto di giornate di sciopero perché “preoccupati per il destino del nostro settimanale e di tutte le testate giornalistiche di un editore che non si è fatto scrupolo a definire ‘non coerente con le strategie del gruppo’ il primo newsmagazine di inchiesta italiano”; Damilano, invece, lasciando la direzione ha accusato l’editore di aver violato “il più elementare obbligo più di lealtà e di fiducia”.

L’addio di Damilano – In una lunga lettera rivolta ai lettori il direttore uscente ha spiegato le ragioni delle sue dimissioni dopo “quasi quattro anni e mezzo di direzione e esattamente dopo ventidue anni di servizio”. “Ho appreso della decisione di vendere L’Espresso da un tweet di un giornalista, due giorni fa, mercoledì pomeriggio – spiega Damilano -. Ho chiesto immediati chiarimenti all’amministratore delegato Maurizio Scanavino, come ho sempre fatto in questi mesi. Mesi di stillicidio continuo, di notizie non smentite, di voci che sono circolate indisturbate e che hanno provocato un grave danno alla testata. Non mi sono mai nascosto le difficoltà. Ho più volte offerto la mia disponibilità in prima persona a trovare una soluzione per L’Espresso, anche esterna al gruppo Gedi, che offrisse la garanzia che questo patrimonio non fosse disperso. Ma le trattative sono proseguite senza condivisione di un percorso, fino ad arrivare a oggi, alla violazione del più elementare obbligo di lealtà e di fiducia. La cessione dell’Espresso, in questo modo e in questo momento, rappresenta un grave indebolimento del primo gruppo editoriale italiano. È una decisione che recide la radice da cui è cresciuto l’intero albero e che mette a rischio la tenuta dell’intero gruppo. L’Espresso è un pezzo di storia dell’intero Paese. Un Paese che rischia di diventare ancora più fragile in una funzione essenziale, la libertà di stampa, l’autonomia del giornalismo dai poteri, il ruolo critico di controllo verso chi governa le strutture politiche, economiche, finanziarie”.

Al posto di Damilano, Gedi ha subito nominato direttore con effetto immediato l’attuale vicedirettore Lirio Abbate che ha commentato: “Mai avrei pensato che tutto ciò accadesse in queste condizioni, ma occorreva dare continuità al lavoro svolto da Damilano”.

Chi è il nuovo editore – Il nuovo editore dell’Espresso sarà, dunque, la Bfc Media, controllato dalla famiglia Iervolino. Danilo Iervolino, 43 anni, imprenditore napoletano, originario di Palma Campania, è da poco proprietario della Salernitana calcio, ha fondato l’Università telematica Pegaso, che a settembre scorso ha ceduto al Fondo Cvc, per 1 miliardo di euro. Pochi mesi dopo ha acquisito il 51% d Bfc Media, azienda che opera nel settore dell’informazione, editrice di Forbes Italia. Di lui, oltre al patrimonio multimilionario e l’abilità come imprenditore, tanto che forbes nel 2020 l’ha nominato come uno dei cento migliori manager e imprenditori in Italia per aver diretto le sue imprese “con la lungimiranza dei grandi leader”, si conosce l’amicizia intima con Silvio Berlusconi ed il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca.

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