Amarech ha 36 anni. La sua storia diventa un racconto corale di una battaglia per affermare i diritti e “lo spazio vitale” delle donne etiopi. Entrando nelle sue sfide sanitarie ed economiche si apre uno spaccato di un Paese che grida l’urgenza di una forte emancipazione della donna.
AGI – Secondo la sede regionale africana dell’Organizzazione Mondiale della Salute, le interruzioni dei servizi sanitari essenziali dovute alla pandemia di COVID-19 hanno avuto un pesante impatto sulla salute delle ragazze e delle donne. Il 40% dei Paesi africani riporta interruzioni dei servizi sanitari sessuali, riproduttivi, materni, neonatali, infantili e adolescenziali.
Amarech, il cui nome in Etiopia significa “desiderabile”, è una donna di 36 anni. La sua storia di mamma di sette figli diventa un racconto corale di una battaglia per affermare i diritti e “lo spazio vitale” delle donne etiopi. Entrando nelle sue sfide sanitarie ed economiche – legate anche alle sue gravidanze ripetute – si apre uno spaccato dell’Etiopia che grida l’urgenza di una forte emancipazione della donna. Siamo nella zona rurale di Walaita, nella regione Sud dell’Etiopia, e il film documentario di Elias Amare e Dagmawi Yimer, segue Amarech e i suoi incontri con le altre donne del villaggio.