A proposito della critica d’arte

Arte, Cultura & SocietàSenza categoria

Di

di Roberto Chiavarini
Opinionista di Arte e Politica

Come Lei sa, sono un Artista che riceve numerose proposte di pubblicazioni di cataloghi e/o di partecipazione ad eventi dalle intitolazioni eclatanti.
Come mai i Critici che mi scrivono mi riempiono di Lodi?
Secondo la Sua Opinione, come posso capire se di fronte mi trovo un vero Critico o un ciarlatano?
Architetto Giovanni Mattia

Carissimo, Le rispondo subito a proposito delle Lodi, con un Aforisma di un noto Critico d’Arte Inglese, Sir William Somerset Maugham, che a tal proposito scriveva così: “La gente ti chiede una critica ma, in realtà, vuole soltanto una lode”.

Fatta questa citazione, Le racconto un breve aneddoto.

Si narra, tra storia e leggenda, che, un giorno, un noto e sedicente Critico d’arte, che si era fatto chiara fama senza aver ma i dimostrato la sua preparazione tecnico-compositiva, che non aveva mai disegnato, che non aveva mai dipinto e che non aveva nulla a che fare con la grafica e neppure aveva mai maturato esperienze Istituzionali e Professionali nel campo dell’Arte, fu invitato ad “inaugurare” una Mostra personale di un pittore di buona cultura.

Insomma, tra il dire e il fare, quel sedicente Critico che frequentava ambienti e salotti del nord Italia, amava “dire” non sapendo “fare”, ed utilizzava una quantità di vocaboli, numericamente insufficienti, soprattutto di quelli tecnici, che definivano una scarsa padronanza del necessario linguaggio grafico-pittorico, non mancando di utilizzare le parole, assoggettandole, senza volere, alla cantilena del suo dialetto di origine.
Insomma, disturbava pure l’udito quella voce.

Quel Critico (o presunto tale), dopo che ebbe parlato per molto tempo (sarebbe il caso di dire che aveva sproloquiato) nel corso di quella “Personale” (profferendo parole sconnesse e dicendo tutto e il contrario di tutto, tranne che parlare di arte compiuta), raccolse i “forzati” applausi del pubblico presente (pubblico invitato a quella inaugurazione e per lo più ignorante d’Arte).

Poi, sempre il sedicente Critico, rivolgendosi al Maestro, disse: Maestro, è soddisfatto del mio intervento?

Si, rispose il Maestro (più per dovere, che per il piacere) ed aggiunse “grazie di cuore”.
Però, devo confessarle una cosa, aggiunse il più noto Pittore.

Di tutto ciò che lei ha detto della mia pittura, in questo tempo di presentazione, a me, non è mai passato per la mente, nemmeno per un minuto.

Certamente, rispose il sedicente Critico d’Arte (con la faccia tosta come il legno e senza mostrare alcun imbarazzo per quella precisazione), ma io non parlavo di ciò che prova lei nel dipingere, ma di quello che suscita in me la sua Opera.

Quindi, ho parlato di me e non di Lei (finalmente un atto di onestà intellettuale).

Che sia vera o no, questa storiella, poco importa.

Resta il fatto che una “Critica” sviluppata attraverso dei presupposti così aleatori, senza alcun contenuto scientifico, necessario per l’individuazione di eventuali criticità tecnico-compositive di un’Opera, non ha alcun valore, perché non fornisce al “criticato” e neppure al suo pubblico che lo segue, alcun contributo tecnico, culturale ed intellettuale, che possa essere posto a beneficio della archiviazione dei dati, assolutamente necessari per “scrivere” la futura storia curriculare di un Artista.

Quindi, le cialtronerie di cui parla il sedicente Critico, risultano soprattutto poco credibili.

Insomma, l’artista, di fronte ad un postulatore di chiacchere, che fonda la sua sapienza sulla supposta filosofia dell’Arte (dove la trascurabile affermazione e/o il riferimento a regole astruse pronunciate dall’incauto e sedicente critico d’Arte, non provano assolutamente la validità dei suoi assunti), dovrebbe comprendere da solo, quanto sia necessario che un Critico d’Arte, abbia un bagaglio scientifico nel suo linguaggio (ovvero, che risponda, diversamente, alla fusione scientifica di regole tecniche ed umanistiche) e comunque abbia una esperienza di Alta professionalità scientifica e/o artistica e/o di Insegnamento in materie di Arti Visive e/o di Tutela del Patrimonio Culturale, maturato in settori Istituzionali, con alle spalle anni di lavoro specialistico.

Altro ché!

Scriveva Protagora, Retore e Filosofo Greco Antico :

L’uomo, è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, e di quelle che non sono in quanto non sono.

ROBERTO CHIAVARINI Opinionista di Arte e Politica

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