Lavrov: “Non sottovalutare i rischi di un conflitto nucleare”

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Il ministro degli Esteri di Mosca: “Avanti con i negoziati ma la buona volontà ha i suoi limiti, la Nato impegnata de facto in uno scontro per procura contro la Russia”. Guterres e Erdogan: “Fermare la guerra il prima possibile”. Il capo di stato turco: “Chiederò a Putin di cessare il fuoco”.

Serghei Lavrov, ministro degli Esteri russo

AGI – Il conflitto ucraino si concluderà con un accordo, ma il suo contenuto dipenderà dalla situazione militare. Questo è lo scenario disegnato dal ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un’intervista all’emittente di Stato, rilanciata dalle agenzie russe, in cui sono stati toccati diversi punti.

Lavrov ha spiegato, ad esempio, come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna facciano pressioni sull’Ucraina affinché Kiev rimandi i colloqui di pace: “Né gli Stati Uniti né il Regno Unito consigliano a Volodymyr Zelensky di accelerare i negoziati“.

Lo stop ai colloqui

Il ministro, tra le figure più vicine e Putin, ha sostenuto che i colloqui tra Ucraina e Russia si sono “fermati” perché Mosca non ha ricevuto risposta da Kiev alle sue ultime proposte (senza spiegare i dettagli): “Penso – ha aggiunto – che questo passo indietro sia stato fatto su consiglio dei nostri colleghi americani e britannici, prima di tutto. E forse anche i polacchi hanno giocato un ruolo”.

La guerra nucleare

Poi il monito: “i rischi di una guerra nucleare sono molto significativi”, ha spiegato Lavrov, “e questo pericolo non deve essere sottovalutato, anche se ci sono molti pronti a gonfiare artificialmente questa minaccia” Il ministro degli Esteri russo ha ricordato che a gennaio le “cinque potenze nucleari” hanno riconfermato che una guerra nucleare non è ammissibile.

“Questa è la nostra posizione di principio, ci muoviamo da essa. E non mi piacerebbe molto ora -quando i rischi sono davvero molto, molto significativi – non mi piacerebbe molto che questi rischi fossero artificialmente gonfiati, e sono in tanti a volerlo. Il pericolo è grave, è reale, non può essere sottovalutato”. Una nuova accusa è stata poi rivolta alla Nato che, “consegnando le armi all’Ucraina è entrata de-facto in una guerra per procura con la Russia”.

Blinken: “A Kiev, battaglia vinta”

Nelle ultime ore ha parlato anche il segretario di Stato americano, Antony Blinken, che ha affermato come “la battaglia di Kiev è stata vinta”. Allo stesso tempo, però, ha osservato che ci sono altre parti dell’Ucraina dove le forze russe “continuano a commettere atrocità” altrove.

 

In un messaggio su Twitter, il capo della diplomazia statunitense, che è stato in visita in Ucraina con il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, ha scritto: “Abbiamo visto persone per strada e prove evidenti che la battaglia per Kiev è stata vinta. Ma sappiamo che è in netto contrasto con altre parti dell’Ucraina, dove l’esercito russo continua a commettere atrocita'”.

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