Così centinaia di stranieri hanno incassato 4 milioni di sussidi dall’Inps

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Nel Sud Sardegna 140 persone provenienti da 22 Paesi incassavano il reddito di cittadinanza senza avere i requisiti. Tra loro, anche alcuni richiedenti asilo. Li ha scoperti la questura di Cagliari, che sta analizzando la posizione di altri 478 migranti.

Reddito di cittadinanza

AGI – Provengono da 22 Paesi extra Ue, in prevalenza africani, 140 stranieri denunciati dalla questura di Cagliari per aver dichiarato il falso in modo da incassare il reddito di cittadinanza, alcuni fin dal 2019,

Ognuno di loro – fra i quali diversi richiedenti asilo – riceveva in media 600 euro al mese, più dell’importo medio percepito dai beneficiari in Sardegna. Il danno per l’Inps, che ora cercherà di recuperare le somme, ammonta a circa 4 milioni di euro.

Sono al vaglio degli investigatori le posizioni di altri 478 stranieri, che rischiano la revoca del sussidio e la denuncia.

Le indagini della Squadra mobile di Cagliari sono cominciate tre mesi fa, quando l’Ufficio immigrazione della questura ha rilevato una serie di anomalie in centinaia di richieste di permesso di soggiorno.

Sono state analizzate le posizioni di circa 620 stranieri: i primi 140 indagati sono accusati di aver mentito sulla regolarità della loro presenza sul territorio nazionale o sulla durata della permanenza in Italia, per aver dichiarato di essere residenti da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Il passaparola

Le domande presentate ai Caf e agli uffici postali della Città metropolitana di Cagliari e del Sud Sardegna erano il risultato del passaparola nelle comunità di migranti. In attesa di una risposta sulla richiesta d’asilo o del ricorso contro il diniego, alcuni stranieri avevano comunque chiesto e ottenuto il sussidio, pur senza avere i requisiti.

“Non c’è alcuna evidenza che esista un’organizzazione dietro le posizioni irregolari che abbiamo scoperto”, ha chiarito il dirigente della Squadra mobile di Cagliari, Fabrizio Mustaro, che ha fatto il punto sulle indagini, assieme al dirigente dell’Ufficio immigrazione, Fabrizio Selis, e alla vicedirettrice vicaria dell’Inps in Sardegna, Simona Bassi. “Né è emersa alcuna connivenza coi Caf ai quali le domande del reddito di cittadinanza sono state presentate”.

I 140 denunciati sono fra le 1.177 persone alle quali in Sardegna l’Inps ha revocato il beneficio dall’inizio dell’anno, dopo aver riscontrato irregolarità nell’autodichiarazione.

Alcuni di coloro ai quali è stato notificato l’atto per il recupero delle somme indebitamente percepite – ha confermato Bassi – stanno già iniziando a restituirle. In caso contrario, non potranno più sperare di accedere al beneficio presentando un’altra domanda quando saranno in regola.

Finora i controlli a monte affidati all’Inps, incrociando le banche dati cui l’istituto ha accesso, non hanno impedito che centinaia di persone percepissero il sussidio senza averne diritto. Con le novità introdotte dalla legge di stabilità, il fenomeno potrebbe essere contenuto, vista la possibilità di verifiche preventive in collaborazione coi Comuni: in questo modo si potrà subito accertare, prima dell’erogazione del beneficio, se il richiedente possiede il requisito della residenza.

Tra gennaio e marzo sono 55.963 in tutta la Sardegna le famiglie che hanno ricevuto almeno una mensilità del reddito o della pensione di cittadinanza, per un totale di 108.189 persone, secondo i dati dell’Osservatorio dell’Inps. L’importo medio erogato è di 522,41 euro al mese.

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