Scontri al funerale in Cisgiordania della giornalista uccisa

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Shireen Abu Akleh, la reporter di Al Jazeera, è morta per una pallottola sparatale in pieno volto mentre stava seguendo il raid militare israeliano a Jenin.

© MOSTAFA ALKHAROUF / ANADOLU AGENCY / ANADOLU AGENCY VIA AFP –

AGI – Scontri e violenze si sono verificati a Gerusalemme, quando la bara della giornalista palestinese Shireen Abu Akleh è uscita dall’ospedale San Giuseppe.

La polizia israeliana ha disperso la folla di persone che sventolavano bandiere palestinesi.

Le immagini mostrano che la bara della reporter di Al Jazeera, uccisa mercoledì scorso durante un raid israeliano in Cisgiordania, stava per cadere a terra durante gli scontri. Le forze israeliane hanno fatto irruzione nell’area dell’ospedale, che si trova a Gerusalemme Est.

 

 

Migliaia di palestinesi hanno dato l’ultimo saluto alla loro giornalista più famosa, Shireen Abu Akleh, la reporter di Al Jazeera uccisa due giorni fa da una pallottola sparatale in pieno volto nella Cisgiordania occupata dove stava seguendo il raid militare israeliano a Jenin.

La versione israeliana dei fatti, che inizialmente aveva puntato il dito contro i palestinesi, ora non esclude che si sia trattato di un colpo tirato da un militare israeliano.

L’Autorità palestinese, il canale all news per il quale Akleh lavorava e lo stesso governo del Qatar hanno subito accusato l’esercito israeliano.

Gli scontri sono esplosi immediatamente all’uscita della bara dall’ospedale, a Gerusalemme Est, settore palestinese della città occupato e annesso da Israele. La polizia ha disperso una folla di persone che sventolavano bandiere palestinesi.

Cisgiordania migliaia funerale giornalista uccisa
© Afp

Shireen Abu Aqleh

La bara della giornalista cinquantunenne, cristiana, è stata quindi trasportata nella città vecchia, per la messa in una chiesa greco-ortodossa piena di gente. Le stradine del quartiere cristiano nei dintorni erano piene di persone che volevano rendere omaggio alla reporter, cresciuta proprio a Gerusalemme Est e la folla ha seguito la bara verso il cimitero dove verrà sepolta.

Il ritratto di Akleh, settima giornalista uccisa nei territori palestinesi dal 2018 secondo Reporters sans frontières, è stato mostrato durante le manfestazioni che si sono svolti negli ultimi due giorni in Turchia, Sudan, Libano e proiettato su un edificio della capitale del Qatar Doha.

Nella striscia di Gaza, il suo nome è stato scolpito sulla sabbia da un gruppo di artisti e nel luogo in cui è stata uccisa, a Jenin, i bambini hanno deposto dei fiori. Sul tetto di un edificio nella piazza centrale di Ramallah, un enorme spazio pubblicitario è stato occupato dal ritratto della famosa reporter, accompagnato da una sobria scritta in arabo che significa “Arrivederci Shireen, Arrivederci alla voce della Palestina”.

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