La Russia proclama la sua vittoria a Mariupol

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Mosca ha annunciato la resa degli ultimi combattenti ucraini che strenuamente hanno resistito nello stabilimento Azovstal. kyiv non ha confermato la fine dell’evacuazione. Il battaglione Azov passerà davvero alla storia per le sue gesta eroiche?

È la caduta di un simbolo. Mosca ha annunciato venerdì 20 maggio, nell’86° giorno di guerra, di aver completato la conquista di Mariupol. La strategica città portuale sul Mar d’Azov è diventata l’incarnazione del martirio e della resistenza dell’Ucraina. Per le armate russe, dopo il fallimento nel nord del Paese degli assalti a kyiv, la capitale, poi a Kharkiv, la seconda città del Paese, l’acquisizione totale di Mariupol è il primo concreto successo militare del conflitto scatenato il 24 febbraio.

Gli ultimi difensori della città, assediati per settimane nelle acciaierie Azovstal, si sono arresi tutti, secondo Mosca. Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha comunicato al presidente Vladimir Putin la “completa liberazione” dell’impianto. La resa dei soldati ucraini di Mariupol, negoziata in tre settimane tra Kiev e Mosca, è durata cinque giorni. Iniziata il 16 maggio con l’uscita dall’acciaieria di 53 feriti, si è conclusa venerdì con un totale di 2.439 soldati fatti prigionieri, secondo l’agenzia di stampa russa RIA Novosti. kiev, dal canto suo, ha seguito una prudenziale linea del silenzio, non fornendo una cifra precisa dei combattenti che si sono arresi né confermando che l’evacuazione sia stata completata.

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