In Lombardia una legge per salvare lo spiedo bresciano

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Il piatto, preparato con uccelli da cacciagione di cui è vietata la vendita, rischiava l’estinzione. La nuova norma permetterà ai cacciatori di regalare fino a 150 capi di selvaggina all’anno a ristoranti e sagre.

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Una foto della seduta del Consiglio regionale della Lombardia

AGI – Salvare lo spiedo bresciano, preparato con uccelli da cacciagione. Con questo obiettivo il Consiglio regionale della Lombardia, con il sì del centrodestra, ha dato il via libera alla legge per la “Valorizzazione della cultura e della tradizione lombarda dello spiedo bresciano di altri preparati a base di selvaggina”.

AGI – Salvare lo spiedo bresciano, preparato con uccelli da cacciagione. Con questo obiettivo il Consiglio regionale della Lombardia, con il sì del centrodestra, ha dato il via libera alla legge per la “Valorizzazione della cultura e della tradizione lombarda dello spiedo bresciano di altri preparati a base di selvaggina” .

Il rischio di ‘estinzione’ era nato nel 2014, quando fu vietato il commercio e la vendita di avifauna cacciabile per fini commerciali, escludendo così la possibilità a ristoranti, alberghi, mercati, fiere e sagre di promuovere lo spiedo bresciano. Di fatto atto regola la cessione, a titolo gratuito, di selvaggina piccola proveniente da attività venatoria il nuovo consentito, da parte dei cacciatori ai ristoratori e agli organizzatori di sagre.

Insomma, i cacciatori possono cedere a titolo gratuito a ea sagre fino a 150 capi all’anno di selvaggina piccola da utilizzare per la preparazione dello spiedo bresciano e altri tradizionali lombardi, nei ristoranti della disciplina comunitaria e nazionale in materia di tutela e divieto di cessione per fini commerciali di determinate specie di avifauna.

La cessione a titolo gratuito da parte dei cacciatori monitorata da un apposito sistema di tracking, mentre la legge apposito sarà anche un sistema di controlli per garantire la tracciabilità della selvaggina, secondo quanto stabilito dalle normative europee, ai fini di garantire la sicurezza alimentare ai consumatori nel rispetto delle norme sanitarie. Oltre a quelle previste dalle norme statali, il progetto di legge ulteriore introduce sanzioni amministrative da 500 a 1.500 euro in caso di quanto di quanto previsto dal testo normativo. 

L’approvazione, tuttavia, è arrivata dopo l’aspra polemica nell’aula consiliare. Nel corso del discorso i consiglieri del M5s, si sono alzati e esposto dei cartelli con l’immagine dello spiedo bresciano e la scritta “Priorità della destra spiedo bresciano” e, invece, con le priorità del M5s: “Caro bollette “Occupazione giovanile”, “Salario minimo”, “Sicurezza sul lavoro”.

Sono intervenuti i commessi per togliere i cartelli ai consiglieri e dalla tribuna qualche amministratore (erano presenti una quarantina di sindaci) ha urlato “pagliacci”. 

La seduta è stata sospesa per una decina di minuti, con i pentastellati che hanno chiesto le identificazioni di chi li aveva insultati. Intervenendo poi in aula, il consigliere Erba (M5s) ha denunciato: “Sono arrivate delle minacce, valuteremo la querela”. 

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