I provvedimenti economici proposti da questo Esecutivo ci hanno stupito. L’impegno, per la verità, non evidenzia evolutiva concretezza. Il progetto è chiaro. Lo Stato dovrebbe garantire il suo “autofinanziamento”, favorendo la ripresa produttiva. Apparentemente, sembrerebbe solo una questione di tempo. Tempo necessario per impostare programmi di “salute” pubblica che dovrebbe trovare la “luce”come Stato Stellato.
Il fronte occupazionale, però, dovrebbe essere rilanciato su basi operative originali. Investire in occupazione e pace sociale potrebbe essere la meta del futuro Esecutivo. Su questa prefazione, riteniamo di poter continuare le nostre riflessioni. La deflazione agevolerà solo chi ha liquidità. Il risparmio resta una chimera e vivere continuerà a essere difficile. Chi punta sulle “novità” potrebbe aver fatto male i suoi conti. Del resto, il fronte occupazionale langue e la disoccupazione giovanile resta primaria. Anche dopo la sconfitta del Covid, la ripresa richiederà tempi lunghi.
A nostro avviso, continuano a essere insufficienti i riferimenti operativi per un rilancio socio/economico che potrebbero alzare la testa in tempi, comunque, non prossimi. Saranno i mesi futuri a chiarire quale potrebbe essere il futuro quadro politico nazionale. Certo è che la “concretezza” sulla quale avremmo voluto contare resta ancora ai margini del fronte economico. E le esternazioni di questo Governo non chiariscono un bel nulla. Ogni altra considerazione, pur se legittima, passa in secondo piano.
Giorgio Brignola