Esiste pert tutti i Paesi occidentali un armadietto dei veleni, o meglio ancora una no fly zone dove le idee non possono volare ed essere avvistate per  evitare l’accensione accidentale dei neuroni a seguito dell’evidenza Così abbiamo un cielo deserto perché in realtà sono moltissime le cose a cui si proibisce di di circolare liberamente perché il cittadino occidentale eviti qualsiasi occasione di pensare. Per esempio non si  può rivelare  che tre giorni di bombardamenti statunitensi in Iraq abbiano prodotto molti più morti e distruzioni di civili rispetto a tre mesi di “operazione militare” russa che in qualunque modo andrà a finire non potrà contare il milione di morti irakeni  né qualcuno si sognerà mai di sfoggiare l’odiosa e repellente noncuranza di Washington che considerava mezzo milione di bambini morti un prezzo pagabile per mandar via Saddam colpevole di  voler vendere il petrolio non in dollari.

Così devono rimanere chiusi sotto chiave i  i dati elaborati dall’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) nella regione del Donbass: che all’inizio di febbraio si registravano una dozzina di violazioni quotidiane del cessate il fuoco, poi aumentate a oltre 1400 attacchi il 21 febbraio)perché questo ovviamente renderebbe giustificata l’operazione russa, Si tratta solo di due esempi presi a caso dentro una narrazione sgangherata che da mesi esalta l’arrivo di armi e la vittoria finale dell’ucraina, mentre stigmatizza i russi,  stupidi, brutali e inferiori: non si pensi che questo sia un modo toppo rozzo, troppo da cartone animato per essere credibile,  anzi sono proprio questi i caratteri cui il cittadino occidentale è stato abituato da decenni e fanno perciò breccia in menti ormai volte alla semplificazione assoluta.

Dire che non è Putin ad affamare i poveri bimbi africani che improvvisamente sembrano interessare a qualcuno, ma sono semmai le sanzioni e la proibizione di comprare grano dalla Russia a provocare  questa tragedia, così come sono le sanzioni alla Russia che provocano l’inflazione, non certo Mosca.

Ma a quanto pare questo ragionamento è un po’ troppo complesso per essere percepito. Tuttavia c’è un elemento di malvagità in questa no fly zone della mente  che supera ogni immaginazione: i governi occidentali stanno armando a più non posso l’Ucraina che di fatto ha già perso la guerra, al solo scopo di ritardare il momento un cui dovranno dichiararsi sconfitti e dire ai propri cittadini di aver sacrificato l’economia  e i redditi di milioni di persone in nome di una menzogna perché anche un sergente maggiore dell’esercito di Tonga avrebbe potuto dire loro che non non era possibile una vittoria ucraina, ma nemmeno una della Nato che infatti si comporta come un prepotente vigliacco che lancia il sasso e poi nasconde il braccio.

Questo per difendere i “valori dell’occidente” ovvero quelli che il potere ha già completamente distrutto e mantiene solo come un mantra vuoto, come una pelle di zigrino. In realtà già a febbraio, quando sia Macron che Scholz erano a Mosca, contemporaneamente avrebbero potuto agire come statisti e  impedire lo spiegamento militare – con una semplice garanzia scritta che l’Ucraina non sarebbe diventata membro della NATO – ma hanno agito solo come miserabili lacchè dell’Impero americano.

Questo dovrebbero confessare ai loro cittadini quando l’Ucraina avrà versato l’ultimo sangue disponibile per permettere a questi abominevoli personaggi di ritardare il momento della verità. Altro che raccontare di fantomatiche armate di un milione di uomini che dovrebbero sommergere la Russia: non ce l’hanno fatta sette milioni di tedeschi. figurarsi l’ armata degli scalzacani appena alzatisi dalle sedie dove facevano i videogiochi. Ma anche questo fa parte della no fly zone delle idee perché tenta di nascondere il fatto che i russi ci vanno piano perché non considerano gli ucraini in sé come nemici assoluti, ma come persone molto vicine per cultura, che spesso parlano la stessa lingua. Un giorno costo vedranno e che in realtà il vero nemico è che li spine a morire per i propri interessi.