L’edizione dell’Eurovision 2023 non si svolgerà in Ucraina

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Per ragioni di sicurezza legate al conflitto in corso la prossima edizione dell’Eurovision Song Contest non potrà essere disputata in Ucraina, Paese vincitore 2022. Si valuta l’ipotesi di realizzarla nel Regno Unito

© JENS BUTTNER / DPA / dpa Picture-Alliance via AFP
– Il gruppo musicale ucraino Kalush, vincitore dell’Eurovision 2022

AGI – “Per garantire la continuità dell’European Song Contest, The European Broadcasting Union (Ebu, la principale alleanza mondiale di media di servizio pubblico – ndr), inizierà a discutere con la Bbc, seconda classificata di quest’anno, per ospitare potenzialmente l’evento in programma nel 2023 nel Regno Unito. È nostra intenzione che la vittoria dell’Ucraina si rifletta negli spettacoli del prossimo anno. Questa sarà una priorità nelle nostre discussioni con gli eventuali padroni di casa”. Così in una nota diffusa sul sito dell’Eurovision si comunica che la prossima edizione non si potrà disputare nel Paese vincitore del 2022, l’Ucraina, e si sta valutando di svolgerla nel Paese classificatosi secondo. 

“Dopo la vittoria all’Eurovision Song Contest di maggio, l’European Broadcasting Union (Ebu) ha esplorato le opzioni per ospitare il concorso del prossimo anno con l’emittente pubblica ucraina Ua:Pbc, che ha già ospitato l’evento nel 2017 e nel 2005 – si legge nel comunicato – è ormai una tradizione consolidata che il vincitore dell’Eurovision Song Contest ospiti la competizione l’anno successivo, a condizione che vengano rispettati determinati criteri, tra cui la sostenibilità dell’evento e la sicurezza di tutte le parti interessate, compreso il pubblico”.

“Data la guerra in corso dopo l’invasione russa del Paese vincitore di quest’anno – prosegue la nota – l’Ebu si è presa il tempo necessario per condurre una valutazione completa e uno studio di fattibilità sia con la Ua:Pbc che con specialisti terzi, anche per quanto riguarda le questioni di sicurezza. L’Eurovision Song Contest è una delle produzioni televisive più complesse al mondo, con migliaia di persone che lavorano e partecipano all’evento e 12 mesi di preparazione.

A seguito di un’analisi obiettiva, il gruppo di riferimento, il consiglio direttivo dell’Eurovision Song Contest, ha concluso con profondo rammarico che, date le attuali circostanze, le garanzie di sicurezza e operative richieste a un’emittente per ospitare, organizzare e produrre l’Eurovision Song Contest secondo il regolamento non possono essere soddisfatte da Ua:Pbc”, aggiunge la nota.

“L’Ebu desidera ringraziare l’Ua:Pbc per la collaborazione e l’impegno profusi nell’esplorare tutti gli scenari nelle settimane successive alla vittoria della Kalush Orchestra il 14 maggio a Torino – si legge ancora nel comunicato – e condivide la tristezza e la delusione per il fatto che il concorso del prossimo anno non potrà tenersi in Ucraina. L’Ebu ha sostenuto l’Ua:Pbc in un’ampia gamma di settori sin dall’invasione. Ci assicureremo che questo sostegno continui, in modo che Ua:Pbc possa mantenere il servizio indispensabile che fornisce agli ucraini”, conclude la nota

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