Anche l’Olanda toglie le restrizioni sulla produzione elettrica a carbone

Economia & Finanza

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La decisione arriva meno di 24 ore dopo la decisione di Germania e Austria per un maggiore utilizzo del combustibile. L’idea è quella, per il biennio 2022-2024, di compensare i tagli alle forniture di gas russo.

di Gaia Vendettuoli

© François Walschaerts / AFP – Rob Jetten e Robert Habeck

 

AGI – Mentre la Russia riduce gradualmente i flussi di gas verso l’Europa, l’Olanda annuncia la revoca delle restrizioni alla produzione di elettricità da carbone. E lo fa meno di 24 ore dopo la decisione di Germania e Austria per un maggiore utilizzo del combustibile.

Il governo tedesco ha riferito domenica che utilizzerà le cosiddette centrali a carbone di “riserva”, attualmente ritenute ‘ultima risorsa’, per garantire la sicurezza energetica del Paese mentre Mosca continua a tagliare i flussi di gas verso l’Europa. Il che vuol dire, concretamente, che alcune centrali rimarranno operative piu’ a lungo di quanto previsto nel piano di transizione energetica tedesco.

L’estensione di alcune centrali elettriche sarà “una misura a breve termine”, per un periodo “limitato” fino a marzo 2024, ha tenuto a precisare Berlino. “L’uscita dal carbone nel 2030 non vacilla affatto”, ha assicurato oggi il portavoce del ministero tedesco dell’Economia e del Clima, Stephan Gabriel Haufe. E ha chiarito che questa scadenza resta “piu’ importante che mai”.

Anche l’Austria, dipendente anche dal gas russo, ha annunciato domenica il prossimo riavvio di una centrale a carbone in disuso per poter sopperire a un’eventuale penuria. Sullo sfondo di una situazione di stallo tra i paesi occidentali e Mosca nel contesto della guerra in Ucraina, il colosso Gazprom ha gia’ interrotto le consegne a numerosi paesi europei, tra cui Polonia, Bulgaria, Finlandia e Paesi Bassi.

La scorsa settimana Gazprom ha annunciato tagli alla consegna del gas attraverso il gasdotto Nord Stream. Ci si aspetta ora che la Russia chiuda ancora di piu’ i rubinetti nei prossimi mesi. Per la Germania la situazione e’ “grave”, visto che continua a importare il 35% del suo gas dalla Russia – contro il 55% di prima della guerra – anche se l’approvvigionamento del Paese resta per il momento garantito, a detta del ministro dell’Economia Robert Habeck.

Gli olandesi dipendono invece da Mosca per circa il 15% delle forniture di gas, rispetto a una media del 40% nell’Ue. “Vorrei sottolineare che al momento non c’e’ una grave carenza di gas”, in Olanda, ha insistito Rob Jetten. “Tuttavia, piu’ paesi sono ora sotto pressione – ha spiegato – e questo ci preoccupa”.

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