Transito merci: Lituania e Russia ai ferri corti

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La tensione raggiunge una temperatura al calor bianco tra i due paesi. La Lituania blocca il transito delle merci russe. In risposta, il Cremlino minaccia la NATO per le “buffonate insolenti” di Vilnius. Si teme una reazione a catena.

E’ Onet.pl, uno dei più grandi portali web polacchi di proprietà della Grupa Onet.pl S.A. con sede a Cracovia, dove fu fondato nel 1996 dalla società Optimus, dal suo punto di osservazione privilegiato a riportare notizia che Vilnius ha bloccato il transito delle merci russe attraverso Kaliningrad, la città della Russia di 489.359 abitanti, capoluogo e centro principale dell’oblast’ omonima, enclave russa tra Polonia e Lituania con accesso al mar Baltico, di cui è uno dei maggiori porti.

La decisione è stata accolta con sdegno dai politici russi. Andrei Klimov, del comitato per gli affari esteri del Consiglio della Federazione russa, ha affermato che si tratta di “un’aggressione diretta contro la Russia” e che l’Occidente dovrebbe aspettarsi di “applicare un’adeguata autodifesa”.

La gravità del provvedimento è senza precedenti. Molti prodotti, tra cui carichi da costruzione, cemento e metalli, sono stati inseriti nella lista nera della Lituania, che ha bloccato il transito delle merci. Andrei Klimov, vicepresidente del comitato per gli affari esteri del Consiglio della Federazione, ha sottolineato che questo “comportamento inaccettabile da parte di Vilnius minaccia l’intero blocco NATO”.

Non è dato di sapere se solo si tratti di una azione dimostrativa volta a mettere in difficoltà l’ingerente colosso post-sovietico. Vi sono diffusi timori che la guerra commerciale tra i paesi possa cedere il passo al rombo dei cannoni.

 

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