La scissione dei Cinquestelle vista dai social

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I leader del Movimento adottano uno stile prudente sui social, ma i militanti sono molto attivi e discutono sui motivi della rottura, dal doppio mandato, alla gestione della guerra. Ironie e meme su Di Maio, sentiment leggermente migliore per Conte.

di Kpi6* per Agi

 Di Maio e Conte ai tempi del governo gialloverde

 

AGI – Luigi Di Maio ha lasciato il Movimento 5 Stelle: “Mi sono interrogato a lungo sul percorso che il M5s ha deciso di intraprendere, un percorso che guarda al passato, ci siamo ancorati a vecchi modelli”, ha commentato il Ministro degli Esteri, che ha fondato il nuovo gruppo parlamentare “Insieme per il futuro”.

Primo Di Nicola e Iolanda Di Stasio sono stati nominati capigruppo di Senato e Camera, Pasquale Maglione è il vice capogruppo vicario della nuova formazione, costituita dai parlamentari che hanno abbandonato il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. Basta sovranismi e populismi, e avanti con il governo Draghi, sono le coordinate annunciate da Di Maio presentando la nuova iniziativa politica.

Con gli algoritmi di intelligenza artificiale di Kpi6* abbiamo analizzato le conversazioni inerenti la scissione avvenuta nel Movimento, monitorando gli account dei suoi leader.

Sugli account social di Di Maio non vi è traccia della separazione in corso, lo stile comunicativo rimane sobrio e concentrato sulle attività istituzionali. Invece l’ex premier Giuseppe Conte esprime diverse valutazioni politiche, mentre Beppe Grillo invoca la luce disinfettante: “La luce del sole è il miglior disinfettante. Luce sia, dunque, sulle nostre ferite, sulla palude e sull’oscurità. Qualcuno non crede più nelle regole del gioco? Che lo dica con coraggio e senza espedienti. Deponga le armi di distrazione di massa e parli con onestà”.

In generale tra tutti gli esponenti di maggior rilievo del M5s, prevale la prudenza; i commenti pubblicati sono pochissimi, anche su Facebook, la piattaforma social dove si trovano le target audience più affini e simpatizzanti.

La mossa politica di Luigi Di Maio ha acceso, in poche ore, l’interesse dell’audience, con picchi di conversazioni online e trending topics, dal 21 al 23 giugno. Oltre 21mila tweet e 80mila commenti su Twitter, distribuiti omogeneamente in tutta Italia. Un tema di portata nazionale che appassiona e interessa non solo i militanti o gli elettori del M5s, ma tutte le persone appassionate di politica. Tra le top words, Di Maio e Conte, sono ovviamente i più menzionati e i due hashtag più utilizzati, seguiti da #scissione.

 

Il sentiment analysis – l’attività concentrata ad analizzare e ascoltare la rete, per capire quello che gli utenti dicono, e quali emozioni associano ai contenuti pubblicati –  focalizzata sui due leader, vede maggiore positività concentrata su Giuseppe Conte (26%). Anche l’analisi delle emozioni presenti nei contenuti inerenti l’uscita dal Movimento di Di Maio, conferma una maggiore ammirazione per l’attuale capo politico del M5s.

le critiche principali al Ministro degli Esteri riguardano, secondo l’audience, una mossa politica finalizzata a prolungare la carriera, valorizzando principalmente i propri interessi personali: nella tag cloud una delle frasi più utilizzate è “insieme per la poltrona”. In rete si possono leggere tantissimi commenti ironici, umoristici, e meme contenente le parole #Gigino e #congiuntivi.

Per quanto riguarda gli argomenti critici sui quali l’audience concentra le discussioni e le polemiche, troviamo le divergenze sul superamento del doppio mandato. Di Maio, infatti, è tra i nomi eccellenti che dovrebbe dire addio alla rielezione, come prevede lo statuto. Così come la viceministra all’Economia Laura Castelli, il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, il sottosegretario ai Beni culturali Gianluca Vacca e Dalila Nesci, sottosegretario al Sud.

Anche il “tradimento dei princìpi” originari, la vocazione del Movimento, sono oggetti di grosse discussioni in rete (26%), aprendo una riflessione più ampia su quanto sia legittimo e doveroso per una forza politica nata su posizioni radicali, evolvere per diventare forza di governo all’interno di un sistema di alleanze. Ci sono poi divisioni sulla posizione assunta sul conflitto in Ucraina (25%) e sul rapporto tra Di Maio e Conte, per la leadership e la guida del Movimento.

La rappresentazione grafica dell’andamento delle emozioni rilevate sui contenuti pubblicati dalle audience sui social media, confermano un trend crescente di disappunto e rabbia per la scissione, e per le dichiarazioni di ostilità tra gli ormai ex colleghi di partito.

* Analisti: Gaetano Masi, Pietro La Torre. Giornalista, content editor: Massimo Fellini

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