“Calpestavo il ghiaccio della Marmolada e pensavo a cosa potesse esserci sotto”

Attualità & Cronaca

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Il racconto all’AGI di un vigile del fuoco che ha partecipato alle ricerche.

di Manuela D’Alessandro

© Soccorso Alpino Italiano – Il crollo sulla Marmolada

 

AGI – E’ andato tutto come doveva. Il blocco di ghiacciaio pendente è rimasto imperterrito, non si è smosso di un millimetro. Non faceva tanto freddo ma dall’alba alle dieci del mattino, quando è arrivato il sole e ha cominciato a sciogliere il manto, la coltre di ghiaccio è rimasta dura.

Eppure, l’esperto vigile del fuoco Moreno Trogni di Bretonico, vicino a Trento, che la Marmolada la conosce come una casa di famiglia per lavoro e perché ci è nato accanto, ha avuto un sussulto. “Era da qualche tempo che non ci andavo e, sì, l’ho trovata cambiata.

C’era questa lingua colata dura, intrisa di acqua e ghiaccio… Il ghiaccio era ricoperto dal pietrisco. Quando l’ho calpestato e ho pensato che lì sotto poteva esserci qualcosa, mi ha fatto una certa impressione”.

Moreno Trogni è uno dei dodici che ha partecipato assieme a due cani a un’operazione di ricerca speciale, in cui il rischio per chi batteva passo a passo la valanga era di finire travolto come è sucesso a chi si stava cercando.

Un elicottero li ha accompagnati in quota con più persone a bordo pronte a intervenire per salvare lui e gli altri nell’intervallo di qualche decina di secondi. “All’inizio abbiamo fatto una ricerca veloce e a tappeto coi cani per vedere se trovavamo qualcosa – racconta all’AGI -. C’erano due operatori ‘sentinelle’ posizionate più in alto pronte a dare l’allarme con dei segnali acustici e degli strumenti in grado di farci capire se c’era un pericolo. Il sistema ha funzionato e siamo riusciti a percorrere un’area abbastanza ampia del tracciato in breve tempo”.

Faticoso? “Non tanto: un elicottero ci ha accompagnati in quota e non dovevamo correre”. La paura che la ‘Regina’, così viene soprannominata la Marmolada, avesse altri cedimenti, c’era ma non troppo.

“La paura c’è sempre e per fortuna perché ti fa tenere alta l’attenzione ma le condizioni ambientali erano abbastanza buone. Domani si torna su, e così sarà fino a domenica”.

Alla fine, la squadra ha portato via piccozze, zaini e tracce umane che saranno analizzate dal Ris.

Nel pomeriggio un drone ha ‘visto’ il decimo corpo di chi viene riportato a casa senza vita.

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