Gli adolescenti non sono adulti

Arte, Cultura & Società

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La nostra società è profondamente malata ed incosciente perché tratta gli adolescenti come adulti dimenticando che biologicamente, come ci dice la scienza, l’essere umano raggiunge la sua piena formazione intorno ai vent’anni. Infatti quando si parla di lobi frontali questa è l’ultima parte del cervello a svilupparsi, quella che viene chiamata il cervello “sociale”; in quest’area si valutano le azioni, si giudicano le situazioni, si prendono le decisioni, si regolano le emozioni, ecc., ma negli adolescenti questa parte del cervello è ancora in formazione, gli esperti definiscono questa età critica perché è in questi anni che si attuano comportamenti rischiosi come avere rapporti sessuali non protetti, assumere sostanze pensando di poter smettere quando si vuole, gareggiare con motorini per le vie cittadine, ecc.  Questi comportamenti irresponsabili vi sono perché l’adolescente agisce in modo più impulsivo che razionale e ha una maggiore propensione al rischio o all’istinto rispetto all’adulto, non è in grado di prevedere le possibili conseguenze delle proprie azioni. Tale capacità è propria del sistema frontale, che in questo periodo è ancora in fieri  perciò la situazione  diventa più preoccupante quando sono insieme più adolescenti.  Inoltre secondo gli esperti durante questa  fase della vita si è più a rischio rispetto a psicopatologie come il disturbo unipolare depressivo. Sempre in questa fase di crescita vi è la contestazione dei genitori perché si allontana l’attenzione da essi per indirizzarla alla relazione tra pari. E’ il primo tentativo per trovare un proprio posto nel gruppo e nella società.  Per questi motivi legati allo sviluppo fisiologico umano è da folli incoscienti da parte dei genitori dare tutta questa libertà ai figli adolescenti, cosa che sapevano bene i nostri genitori e nonni i quali davano pochissima libertà che era comunque controllata. Vi sono dei genitori che lasciano i figli, anche di dodici tredici anni, liberi di  andare in discoteca o di girare per la vie delle città fino all’alba senza preoccuparsi di cosa facciano e con chi, venendo meno così al loro ruolo e dovere genitoriale di vigilare sui figli come prescrive  la stessa legge. Questi sono quei genitori che abdicano al loro ruolo e vogliono fare gli amici dei figli quando questi invece hanno bisogno dei genitori quali punti fermi.

In questa nostra società, vuota di affetti profondi e superficiale, sembra che gli stessi genitori vivano uno stato di perenne adolescenza, come se avessero modellato la loro vita sui reality televisivi, privi come sono di ogni senso di responsabilità, attenti a vivere la loro esistenza in modo egoista e pronti ad  inculcare nei figli l’idea che la vita sia divertimento e piacere che ogni membro della famiglia può e deve vivere  in modo autonomo senza dover rendere conto a nessuno dei propri comportamenti. Si è così perso completamente il senso del bene e del male, di ciò che è lecito fare e di ciò che è illegale. La società tutta è alla deriva a causa dei modelli negativi che vengono continuamente offerti dai mezzi di comunicazione e dai social,  a causa anche dei continui attacchi alla famiglia da determinati gruppi politici ai quali si aggiunge, come inevitabile conseguenza, la perdita del ruolo educativo e formativo della famiglia e l’assenza dei  dovuti controlli sul territorio da parte delle istituzioni, che oramai permettono lo spaccio nelle piazze in pieno giorno.  E in tutto questo marasma sociale e istituzionale vi è stato pure qualche politico che di recente si è permesso di proporre  la maggiore età a sedici anni dimostrando così di non conoscere nulla del mondo dell’adolescenza, della sua fragilità ed immaturità. Si è innescato un processo di decadenza morale, culturale, sociale, politica a tutti i livelli ed un vuoto educativo e affettivo difficile da colmare data la dissoluzione della famiglia, primo e fondamentale ambiente di formazione umana e relazionale dell’individuo, dissoluzione così tenacemente promossa e voluta da certi gruppi politici progressisti; non c’è da stupirsi se questi adolescenti privi di guida e di valori bevono, bullizzano, stuprano, si drogano e spacciano, né il carcere minorile può essere la risposta lavandosene ancora una volta le mani perché sono i nostri figli. Se non si vuole fare implodere la società italiana bisogna ritornare a regole ferree per tutti e riscoprire i valori autentici.

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