In un’epoca in cui molti definiscono la nostra società come “immersa nel controllo“, il recente annuncio della sciarpa smart sembra confermare ulteriormente questa tendenza. Ci troviamo di fronte alla creazione di un accessorio biometrico connesso, promosso dalla squadra inglese del Manchester City, che sarebbe stato progettato per “tracciare le reazioni emotive dei tifosi del club”.
Dotata di un “discreto biosensore” posizionato sul retro del collo, questa “connected scarf” permetterebbe la misurazione della frequenza cardiaca, della temperatura corporea e dell’attività elettrodermica di chi la indossa. L’obiettivo di questo strumento sarebbe, teoricamente, quello di “comprendere a fondo l’emozione che permea lo sport più bello del mondo”, almeno da come riportato sul sito ufficiale del team.
Al momento, questa curiosa novità è stata disponibile solo per un gruppo selezionato di tifosi, ma si sta pensando di renderla un gadget imprescindibile per ogni vero appassionato di calcio.
Un partenariato con “il gigante della connettività”
L’ideazione di questa sciarpa è frutto di una collaborazione con , multinazionale specializzata in sistemi di rete e nota per i suoi telefoni e piattaforme di videochat online. In Italia, durante i periodi della “quarantena“, Cisco è emersa come leader tra le altre aziende, grazie soprattutto al picco di utilizzo delle sue soluzioni di videochiamata.
Il responsabile del dipartimento inglese di Cisco – Chintan Patel – ha commentato l’arrivo della “sciarpa intelligente” con queste parole: “Essere un vero tifoso appassionato è fisiologico, ma non ha nulla a che vedere con quante partite assisti o dove ti trovi nel mondo. È ciò che ci unisce come collettivo. Ora abbiamo i dati per dimostrarlo”.
Da queste frasi emerge tutta la contemporanea ossessione per i dati convalidati, nonché una realtà non ritenuta autentica finché non accompagnata da un grafico statistico. Tuttavia è importante anche non farsi abbindolare dalle eleganti dichiarazioni del Manchester City, che parla di “dare forma a esperienze più curate e personalizzate in futuro” e di “approfondire lo studio della passione condivisa”. In realtà, invece, sembrerebbe più trattarsi dell’ennesima soluzione verso una crescente sorveglianza e di un’ulteriore tappa (sulla pelle umana) per la sperimentazione di un controllo costante.
What does the @Cisco Connected Scarf do?
It turns 🙂🤯🤬😱 into 📊📈📉📄📋
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— Manchester City (@ManCity) July 27, 2022
A chi e a cosa serve una sciarpa smart?
Essendo il calcio uno dei “circenses” latini più gettonati, la “sciarpa intelligente” potrebbe essere vista come quell’elemento utile a verificare che tutti si stiano divertendo davvero, che il gioco stia funzionando ancora e che lo spettacolo stia producendo, in sostanza, gli effetti programmati. Tuttavia, che possa servire ad allontanarci temporaneamente dai problemi quotidiani o a migliorare semplicemente l’esperienza ludica, la “connected scarf” resta uno strumento abbastanza inquietante.
Inoltre, considerato che recentemente Cisco sta instaurando collaborazioni con le squadre di calcio più importanti al mondo e con eventi sportivi di rilievo (come il celebre Super Bowl americano), ci verrebbe da chiederci se la “società del controllo“ non sia già di fatto un passo in avanti rispetto a quanto percepito.
La sciarpa rappresenterebbe, in pratica, solo l’ultimo tassello di una serie di meccanismi di sorveglianza. In alcuni stadi italiani, ad esempio, si stanno già sperimentando tecnologie come il radar sonoro e il riconoscimento facciale, presentati come mezzi fondamentali per combattere il razzismo. La domanda resta sempre la stessa però: dietro a tutto ciò, cosa c’è veramente?
Fonti online:
ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Arianna Graziato del 01 agosto 2022),Wikipedia (enciclopedia libera con sito web), Marca, Cisco Blogs, sito di Cisco Systems, GOLAHURA (canale YouTube) e Manchester City (account Twitter).
Antonio Quarta
Redazione Il Corriere Nazionale
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