Bari: la situazione mercato a sei giorni dal campionato

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Il momento è quello che è, di affari se ne concludono pochi (ma buoni) a meno che non si abbiano decine di milioni da spendere come accade in serie A, ma anche in B per chi può fare affidamento sui 25 milioni di paracadute oltre che a proprie disponibilità economiche, ed il Bari di De Laurentiis, sebbene non manchi di solidità economica, non fa eccezione perché la loro gestione, dopo aver speso decine di milioni di euro da quattro anni a questa parte, è decisamente oculata quantunque, a loro voce, un’altra decina abbondante di milioni sono pronti per affrontare questa serie B, decine di milioni, ovviamente, non consumabili solo nella campagna acquisti ma anche nella gestione del torneo tra stipendi, trasferte, spese di gestione varie e quant’altro. Inoltre, sempre a detta del Presidente, c’è anche intenzione di rientrare un po’ nelle spese affrontate fino adesso dopo due promozioni in quattro anni, ed un’altra per poco mancata tre anni fa per un discutibile gol annullato a Reggio Emilia. E loro, è risaputo, sono soprattutto imprenditori, status per il quale si bada poco al cuore e molto agli utili che devono andare di pari passo con i risultati e gli obiettivi. Del resto lo ha confermato anche il dottor Luigi De Laurentiis, e siccome il Bari non ha paracaduti a disposizione, deve operare ragionevolmente con oculatezza perché i soldi, un vero imprenditore, di certo non li getta dalla finestra ma preferisce gestirli bene.

Dunque si parlava del mercato. Il Bari per mano del suo DS Polito, a meno di una settimana dall’inizio del campionato, è ancora in alto mare sia nelle entrate che, soprattutto, nelle uscite. Manca ancora qualcosa per far si che la rosa sia competitiva in un torneo di alta difficoltà come quello che sta per partite, così come occorre disfarsi di tanti giocatori che non rientrano nel progetto.

In porta gli unici confermati sono Frattali e Caprile, mente per Polverino sono forti le sirene che lo vorrebbero a Potenza e, ove dovesse trasferirsi, sarà necessario dotarsi di un terzo portiere, ma riteniamo che il giovane promettente giocatore decida di restare a Bari a fare esperienza sotto l’egida di Frattali.

In difesa come centrali, al momento, ci sono quattro giocatori: Di Cesare, che nonostante l’invidiabile physique du rôle, appare difficile che possa reggere per 38 gare consecutive, poi c’è l’esperto Terranova, quindi l’altrettanto esperto Vicari, Gigliotti e Bosisio che può disimpegnarsi anche come terzino (Mignani in ritiro l’ha provato in questo ruolo, ma si sa che le gare del ritiro lasciano il tempo che trovano), il ragazzo, però, potrebbe lasciare il Bari per farsi le ossa, in tal caso sarebbe opportuno puntare su un altro centrale possibilmente rapido visto che la rapidità, in questo ruolo, è un po’ latente. Poi sulle fasce, al momento, ci sono Pucino, Ricci, Dorval e Mazzotta e qui, forse, occorrerebbe rinforzarsi perché Dorval potrebbe aver più o meno convinto in fase d’attacco ma la stessa cosa non si può dire per quanto concerne la fase difensiva, troppo lungo il passo dalla D alla B per poter puntare su di lui ad occhi chiusi, quindi c’è Mazzotta che potrebbe partire e, dunque, sarebbe il caso di rinforzare quel reparto con almeno due elementi di affidamento.

Il centrocampo, forse, è il reparto più assortito con Maita, D’Errico (il quale pare non sia in discussione contrariamente alla solita bufala divulgata qualche giorno fa), Mallamo, Benedetti, Folorunsho, e Maiello. Forse occorrerebbe un vice Maiello dal momento che di registi puri come alternative non ce ne sono, a meno che Mignani non opti per Maita come vice che si è disimpegnato bene in C, ma si era, appunto, in C, ed in B, dove lui tra l’altro esordirebbe, forse occorre qualcos’altro.

Come trequartisti la fornitura dovrebbe essere bella e pronta con Botta e Bellomo con quest’ultimo che, all’occorrenza, si può disimpegnare benissimo anche come centrocampista.

Quindi l’attacco, punto dolens da sempre. Qui abbiamo Antenucci che, come per Di Cesare, sarà difficile vederlo per tutte le 38 gare, crediamo che vada gestito bene, quindi forse l’unica certezza Cheddira che, come per Maita, esordirebbe in B, poi c’è Galano che, forse, con l’arrivo di Bellomo, a meno che non si decida di disfarsene, potrebbe finalmente giocare come punta, ruolo a lui più congeniale, quindi abbiamo il giovane Cangiano che non è esattamente un centravanti ma una punta di movimento tutta da verificare, ed infine l’incognita Ceter che, come per Antenucci, va gestito bene a causa della sua facilità ad andare incontro ad infortuni, tra l’altro necessita di particolari allenamenti per far si che rientri nel gruppo. E, dunque, occorre come il pane un attaccante che, intanto, vada ad assortire il reparto sguarnito e poi che faccia svegliare dal torpore i tifosi fino adesso tiepidi nei giudizi (ma anche con gli abbonamenti), un attaccante capace di andare doppia cifra e che, all’attualità, serve come il pane.

Non si dimentichi in tutto questo che occorre rispettare le varie regole degli “under”, delle “bandiere” e degli “over”, regole inflessibili per la categoria, per questo il lavoro di Polito appare difficile.

Infine ci sono i giocatori che non fanno parte del progetto Bari. Su tutti ci sono Bianco, Scavone, Paponi e Rossetti, giocatori che possono ben figurare dappertutto, senza dimenticare i fuori rosa come Perrotta, De Risio (molto vicino alla Turris), e il “piccioso” Marras che continua a fare le bizze rifiutando proposte alla sua portata perché vuole ambire a società più prestigiose. Tutta gente di difficile collocazione anche a causa degli elevanti ingaggi che tante squadre di C potrebbero non permettersi e che in B non hanno granché mercato.

Insomma il tempo a disposizione è sempre meno ed il lavoro è ancora tanto mentre i tifosi mugugnano non ancora convinti del prodotto fornito ma soprattutto per le aspettative nebulose da qui fino al 2028, tifosi a cui basta un “segnale” forte e preciso per far tornare l’entusiasmo.

. E tra sei giorni sarà già campionato. Nel frattempo, domani a Verona il Bari giocherà per la Coppa Italia, una gara nella quale, molto probabilmente, ci sarà un turnover, in vista della gara di Parma.

Massimo Longo

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