La strage di Sant’Anna di Stazzema e la Storia che si ripete

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Per il procuratore militare Marco De Paolis “Serve ricordare da dove veniamo, dalla dittatura”. Per il sindaco del paesino toscano dove i nazisti sterminarono una popolazione inerme di donne, anziani e bambini 78 anni “sono passati quasi inutilmente”

© Aleandro Biagianti / AGF
– Sant’Anna di Stazzema, il Parco della Pace

 

AGI – “E’ giusto ricordare: l’anniversario della strage di Sant’Anna di Stazzema è un momento, nonostante il lungo tempo trascorso, di grande riflessione visto che la nostra Repubblica è fondata proprio sul sacrificio dei nostri concittadini. È su questo che si fonda la costituzione italiana. Serve ricordare da dove veniamo: dalla dittatura, un’ideologia di morte”. Lo dice all’AGI Marco De Paolis, procuratore militare conosciuto come “cacciatore di nazisti” per aver indagato su oltre 450 casi e svolto 18 processi per i più gravi crimini di guerra tedeschi compiuti in Italia con centinaia di vittime, da Marzabotto a Sant’Anna di Stazzema.

“Nonostante siano passati 78 anni da questo episoldio, che è uno degli oltre 5 mila dall’8 settembre 1943 al maggio del 1945 – ricorda De Paolis -, periodo nel quale si sono verificati in Italia e all’estero le stragi sulla popolazione civile, c’è ancora tantissima gente che non dimentica”.

Ed è ancora più importante il pensiero a quella strage oggi, nel momento in cui in Europa tira un vento di guerra. “In questo contesto attuale questo anniversario ha un sapore diverso – dice -, perchè abbiamo questo conflitto in Ucraina che è quello che più ci sta cuore in questo momento e ci fa osservare come i valori di uguaglianza, solidarietà e democrazia vengano nonostante tutto cancellati, ignorati e violentati”.

Sono passati 78 anni da quel 12 agosto 1944. Sembrano tanti, ma in realtà sono pochi perché sono trascorsi quasi inutilmente”. Maurizio Verona, sindaco di Stazzema, non nasconde la propria amarezza nel parlare dell’anniversario dell’eccidio di Sant’Anna in cui, uccisi dalla ferocia delle Ss naziste, morirono 560 persone.

Una delle stragi più sanguinose della Seconda guerra mondiale. “Dopo quel conflitto che si è portato dietro una scia di sangue – spiega Verona intervistato dall’AGI – abbiamo cercato di costruire un’Europa diversa, fondata su valori di fratellanza. E invece in Ucraina ci ritroviamo ancora una volta con un conflitto dentro i nostri confini, nel cuore dell’Europa. E prima ancora abbiamo assistito alla guerra nell’ex Jugoslavia. No, quanto è successo a Sant’Anna di Stazzema non è servito da lezione”.

Domani mattina, nella piccola frazione di Sant’Anna, si ricorderanno le vittime di quella strage. “Perchè la memoria – aggiunge – è fondamentale per costruire il futuro. E il presente. Basta ascoltare i discorsi di certi leader come Orban quando, ai giorni nostri, parlano di razza europea nella quasi totale indifferenza. è una destabilizzazione dei principi fondanti dell’Europa che parte dal suo interno e di cui non avvertiamo fino in fondo il pericolo”.

Nazismo, fascismo, razzismo: concetti che non sono archiviati nei cassetti della storia, ma che rischiano di tornare di attualità. “Basta vedere cosa è successo poco tempo fa in Francia, dove un personaggio come Marine Le Pen è arrivata al ballottaggio per la corsa all’Eliseo. Sono cose che debbono farci preoccupare. Sono un europeista convinto, ma ultimamente l’Europa mi ha deluso: si pensa solo all’emergenza economica senza sottolineare che esiste anche un’emergenza democratica”.

Sulle prossime elezioni politiche il sindaco di Stazzema mantiene un profilo più istituzionale. “Non faccio da sponsor a nessuno” spiega. Poi però aggiunge che “non nascondo un po’ di preoccupazione quando sento qualche leader di partito che parla di nazionalismo e patriottismo”.

Proprio per evitare di entrare nel clima infuocato delle prossime elezioni (“è la prima volta che l’anniversario del 12 agosto cade durante una campagna elettorale”, ricorda), domani non sarà un rappresentante del governo a pronunciare l’orazione ufficiale durante la commemorazione.

“Sant’Anna – ribadisce – non può e non deve essere una passerella per nessuno. Per questo abbiamo chiesto di leggere l’orazione alla sindaca di Marzabotto, paese con il quale abbiamo un triste legame storico che ci accomuna”. Poi anticipa: “Domani annuncerò che intitoleremo a David Sassoli un premio giornalistico legato al dialogo, ai diritti e alla legalità. Sassoli era un grande amico di Sant’Anna di Stazzema. è venuto tante volte qua a farci visita e proprio qua, da presidente del Parlamento europeo, ha parlato durante uno degli anniversari dell’eccidio. È stato un propulsore dei valori dell’Europa, da giornalista prima e da politico poi. E per questo abbiamo deciso di ricordarlo con un premio”.

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