La lotta per la ” vita” della stella supergigante rossa Betelgeuse

Scienza & Tecnologia

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La notizia data dall’ANSA è straordinaria. Il telescopio spaziale Hubble, di Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa), ci parlano della “guarigione dalla ferita” di una stella supergigante rossa, BETELGEUSE la più brillante della costellazione di Orione, che due anni fa ha perso il 50% della sua luminosità.

Questa Supergigante rossa, evoluta da una stella azzurra, è 20 volte più massiccia del Sole.

È nata circa otto milioni di anni fa. Dista da noi circa 600 anni luce. IL destino di questa stella è quella, di esplodere nell’arco dei prossimi cento mila anni. Betelgeuse deriva il suo splendore come tutte le stelle dalla quantità di idrogeno che, in seguito a compressione arriva a una temperatura di dieci milioni di gradi, che innesca la fusione nucleare, trasformando l’idrogeno in elio e mantenendo tale temperatura.

Esaurendo il combustibile rappresentato prima da idrogeno, poi da elio che si trasforma in carbonio, poi neon, ossigeno e ferro. Terminata la fusione si verifica un collassamento verso il nocciolo degli strati sovrastanti e, la esplosione con trasformazione della stella in Supernova con emissione di luce miliardi di volte più del Sole.

Numerosi sono i fenomeni connessi all’esplosione di una stella e, che possono riguardare la Terra: raggi gamma, raggi X, UV colpiscono l’atmosfera e interferiscono con le telecomunicazioni operate attraverso i satelliti artificiali.

Gli eventi che vediamo oggi di Betelgeuse sono avvenuti 600 anni fa ovvero, quando la luce è partita dalla stella. Sulle cause della variazione di luminosità così intensa poco si sa.

L’evento straordinario registrato dal telescopio Hubble è che Betelgeuse ha recuperato la grande “ferita” aperta sulla sua superfice da una violenta quanto intensissima esplosione avvenuta tre anni fa.

Un grande oscuramento, osservato da settembre 2019 a gennaio 2020 diventando quattro volte più debole. L’inizio del recupero è, a febbraio 2020 e si è completato “allontanando” l’imminenza della esplosione.

Le osservazioni fatte anche con il riscontro di strumenti ubicati in Cile portano ad escludere la diminuzione del diametro della stella, l’esclusione dell’oscuramento da nubi di polvere.

Questo comportamento mai osservato, in una stella che è nella fase finale della sua esistenza equivale a una sorta di lotta per guarire dalla ferita della esplosione classificato su Nature come “ Great Dimming “ ( A dusty veil shading Betelgeuse during its Great Dimming | Nature).

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