Mercato col botto finale: arriva Scheidler dal Digione, due milioni il costo

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Si, d’accordo, forse ci si aspettava qualcosa in più, qualcosa di più importante e prestigioso, ma si sa che i soldi non fanno tutto nel calcio. Tuttavia non riteniamo che sia stato un mercato scarso, di ripiego. D’accordo, le formule sono state quelle di chi non vuole spendere e non era una novità perché De Laurentiis aveva già proclamato urbi et orbi che non ci sarebbero state spese folli, dunque la tifoseria era preparata, anche gli integralisti che, pur sapendolo, non lo hanno accettato. Spendere, però, due milioni di euro per acquistare un giocatore, si spera buono, bomber di serie B transalpina, ha smentito tutti.

E’ arrivato allo scadere, a dieci secondi dal gong, e questa operazione, se vogliamo, può far muovere qualche timida critica e perplessità perché arrivare ad accaparrarsi un calciatore di seconda categoria francese all’ultimo momento dopo quattro mesi di tempo lascia un po’ perplessi. Certo sappiamo bene le dinamiche del mercato, sappiamo che trattare è difficile, che ora si sta firmando, dopo un secondo non si firma più, che ora c’è il deposito dei documenti, dopo due secondi i documenti tornano indietro. Ma tant’è.

Son cominciate a trapelare notizie di vari possibili arrivi, di partenze, di stalli, insomma di tutto di più sin da stamattina. Si è cominciato a parlare di Salcedo e del suo tentennare non si sa bene se societario o personale, quindi l’accaparramento del francese Scheidler, uno dal cognome difficile da pronunciare anche perché con etimologia tedesca più che francese (non meno sarebbe stato quello di Gytkjær) che siamo sicuri verrà puntualmente storpiato a Bari: andrà a finire che lo chiameranno più confidenzialmente Aurelio.

Un colpo, questo, che sembrava in un primo momento perduto, quindi è riapparsa la sagoma ingombrante di Zaza senza convinzione e con scialbe speranze, poi si è parlato di una insistenza per Gytkjær, pallino di Polito in attesa di un’alternativa d’attacco per il Monza, quindi di nuovo il ripiegamento sul francese, poi la voce che voleva vicino al Bari Pavoletti cui il Cagliari voleva disfarsene, ma il giocatore ha rifiutato la proposta per scelte familiari.

I soli De Risio, Perrotta e Celiento sono state le uniche voci certe, però in uscita: il primo a Monopoli a titolo definitivo, il secondo a Vercelli in prestito, ed il terzo a Cesena sempre in prestito.

E’ arrivato, dunque, il francese, un giocatore da 2 milioni di euro acquistato a titolo definitivo col deposito del contratto proprio sullo scadere del gong, e non in prestito, sicuramente un giocatore tenuto d’occhio d Polito e non certamente uno da last minute, e poi Salcedo a titolo temporaneo perché evidentemente l’Inter crede in lui e se ci crede l’Inter ci crede anche Polito. Ottimi giocatori di prospettiva che si spera possano essere un viatico per poter ambire presto alla A quanto prima possibile. A questi vanno aggiunti Folorunsho, Caprile che son diventati già pezzi pregiati, Bellomo e i giovani Cangiano e Benedetti che hanno già dimostrato di saperci fare anche se devono ancora crescere e poi c’è lo zoccolo duro della C che, si diceva lo scorso anno, avrebbe potuto giocare tranquillamente in B.

Insomma c’è fa aver fiducia in Polito che fino adesso non ha mai deluso e soprattutto che non si comincino a giudicare calciatori ancor prima di essere stati visti all’opera che qui a Bari è sport preferito.

Un’altra operazione in uscita per il Bari è passata in sordina: si tratta del passaggio al Milan del giovane Rana delle giovanili del Bari, un 2005. Tempo due minuti e sicuramente spunterà fuori il solito “chiancone”, per dirla alla barese, che dovendo necessariamente cercare motivi di critica senza la quale non può vivere, dirà, più o meno, “vergogna De Laurentiis, non riescono a tenersi i loro prodotti, li cedono subito, non sanno coccolarli”. Stessa musica di Mane e Mercurio, insomma.

Anche questo un classico. A Bari è così, prendere o lasciare.

Massimo Longo

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