Speculazione sulle energie? TNI non paga più

In Italia gli aumenti in bolletta piegano le imprese mentre le multinazionali fanno profitti enormi, tutto quando all’estero (con la scusa della guerra in Ucraina) si gioca al rialzo sui beni essenziali. Il governo prende tempo ma l’associazione che tutela le imprese nazionali dice basta e annuncia mobilitazione e “sciopero” dei pagamenti

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Il panorama italiano dei rincari nelle bollette energetiche sta mettendo a dura prova oltre 150.000 attività e aziende e, al momento, il governo Draghi sembra non avere idee risolutive in merito, preferendo forse attendere le elezioni del 25 settembre.

Ma il dato più importante, ancora non del tutto noto alla maggior parte della gente, riguarda i notevoli utili che ENI, di cui il nostro Stato è il principale azionista, starebbe guadagnando. A tal proposito e con l’obiettivo di ottenere risposte dalle Istituzioni, l’Associazione di Tutela Nazionale delle Imprese italiane (TNI Italia) ha annunciato una manifestazione a Roma e Firenze per il 13 settembre.

Il problema principale si concentrerebbe sulla speculazione dei prezzi del gas, un fattore che da solo avrebbe portato ai notevoli aumenti dei costi energetici per le imprese, nettamente sproporzionati rispetto all’andamento del mercato. In più, l’innalzamento massiccio “esterno” del costo del combustibile pare che coinvolga solo il 5% del fabbisogno italiano, il che si configura in una percentuale troppo bassa per poter giustificare le cifre in bolletta fino a otto o dieci volte superiori rispetto ad un anno fa.

Indici di borsa e scelte geopolitiche, ENI risponde

L’incremento eccessivo (di oltre 300 euro a metro cubo) nel valore della materia prima andrebbe invece prettamente collegato al mercato virtuale della Borsa di Amsterdam (TTF), che non è mai stato strettamente legato all’indice finanziario energetico reale. Inoltre, considerando gli enormi profitti dell’ENI – che sono stati di circa il 700% nel 2022, anno in cui le bollette italiane sono aumentate dell’800%! -, è normale che sorgano dubbi sui meccanismi che girano dietro questi costi (in più ci sarebbe da non dimenticare il discorso “dell’affare fatto” con gli USA, in base al quale da ora acquisteremo GNL statunitense a 80 dollari al metro cubo, anziché quello russo di Gazprom a 2).

Le richieste fondamentali che l’Associazione TNI ha pronte e che mirano a ottenere risposte concrete dalla Politica sono essenzialmente tre, chiare e precise:

  • Perché in Portogallo, Paese indipendente dalla borsa di Amsterdam, l’energia costa solo 0,15 centesimi al kilowattora, mentre in Italia supera i 0,50 centesimi?
  • Perché si sta considerando la possibilità di “razionare il gas” ma allo stesso tempo lo si esporta in altri Paesi europei, soprattutto in Germania?
  • Perché il governo Draghi ha tassato solo in modo marginale gli utili extra delle società energetiche che hanno registrato enormi profitti eccezionali nel primo semestre del 2022?

Il direttore finanziario dell’ENI, Francesco Gattei, ha da poco risposto alle accuse sugli extra profitti sostenendo che dovrebbero essere considerati meglio i guadagni, tenendo conto degli “effetti delle operazioni di copertura con derivati” tipiche delle aziende del settore energetico, e che, nell’analisi della dinamica economica, non dovrebbero essere paragonati archi temporali differenti.

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TNI dice stop a polemiche e chiacchiere: i 6 punti

In risposta alla situazione, TNI ha dichiarato che non perderà tempo in polemiche e che, anzi, non pagherà più le bollette finché la magistratura non avrà chiarito i motivi di questa quadruplicazione dei costi energetici. Il 13 settembre gli esercenti dei ristoranti associati porteranno ben 110.000 firme – raccolte con una petizione contro le speculazione – sotto la sede dell’ENI a Roma (in piazza Mattei, zona Eur), unitamente all’esposto delle attività commerciali indirizzato alle procure e alle bollette da capogiro ricevute da imprese e famiglie.

L’obiettivo è far sentire la voce dei ristoratori e ottenere risposte dalla Politica e dalle autorità competenti: “Mentre ci stanno arrivando le bollette stratosferiche”, ha dichiarato il presidente di TNI Italia Raffaele Madeo, “nel primo semestre 2022 la società ha fatto 7,3 miliardi di utili. Ora basta, basta chiacchiere, è ora di agire. A Roma porteremo le 110.000 firme della nostra petizione contro il “caro energia“, l’esposto che la nostra legale Barbara Gualtieri sta depositando nelle procure di tutta Italia e le centinaia di bollette che abbiamo ricevuto da ristoratori e albergatori, che nessuno ha intenzione di pagare fino a quando la magistratura non avrà chiarito come mai ci sono questi rincari, che non possono certo essere giustificati con la guerra in Ucraina, visto che sono infatti iniziati già a fine 2021. Facciamo appello ai politici impegnati nella campagna elettorale perché abbiano il coraggio di incontrarci e di firmare le proposte che, da quasi un anno ormai, avanziamo a tutela della nostra categoria”, ha concluso Madeo.

Queste le richieste contro il “caro bollette” contenute nella petizione lanciata dal coordinamento di TNI Italia su Change.org:

  • Adeguamento delle tariffe per l’energia a quelle che vengono pagate negli altri Paesi dell’UE;
  • Tassazione seria dei guadagni straordinari che i grossi gruppi multinazionali, produttori e distributori di energia e gas, stanno realizzando a scapito della popolazione;
  • Pagamento del solo consumo energetico effettivo (e quindi basta a imposte varie e “oneri di sistema“);
  • Intervento statale eccezionale per calmierare i prezzi e applicare forzatamente quelli più bassi, una necessità dettata dal difficile contesto storico-economico;
  • Blocco del credito d’imposta al 20% sulle bollette pagate, da estendere anche alle piccole e medie imprese;
  • Approvazione del meccanismo del “Reverse Charge” per l’Iva (in sostanza alle imprese non deve più essere richiesta oggi la liquidità per pagare l’imposta sul valore aggiunto che potranno dedurre solo un domani).
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Fonti online:

ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Arianna Graziato dell’1 settembre 2022), Il Sole 24 Ore, Change.org, sito di TNI Italia, Wikipedia, ItaliaOggi, Prima Firenze, Il Giornale, Diritto.it, sito dell’ARERA (sezione bollette), La7 Attualità e Giornale Centro Sicilia (canali YouTube).

Antonio Quarta

Redazione Il Corriere Nazionale

Corriere di Puglia e Lucania

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