La controffensiva di Kiev si spinge fino a confine russo

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Lo ammette anche il ministero della Difesa di Mosca. Liberati oltre 40 insediamenti per tremila chilometri quadrati.

di Francesco Russo

© JUAN BARRETO / AFP

 

AGI – Ad ammetterlo è anche il ministero della Difesa russo, nella mappa sulla situazione sul campo: le forze di Kiev hanno riconquistato in pochi giorni quasi tutta l’area della regione di Kharkiv che era finita sotto il controllo di Mosca. Dalla mappa risulta ancora in mano ai russi solo una striscia di territorio a Est del fiume Oskil. I battaglioni ucraini attivi sulla linea del fronte sostengono però di essersi spinti, in alcuni settori, fino al confine orientale con la Russia.

Le autorità dell’Oblast hanno affermato di aver liberato oltre quaranta insediamenti, per un totale di 3 mila chilometri quadrati. Il portavoce della Difesa russa, Igor Konashenkov, ha riferito di un contrattacco con missili di precisione nei pressi di Kharkiv che avrebbe colpito una base dei combattenti stranieri filoucraini, causando centinaia di vittime. È però probabile si tratti di operazioni necessarie a coprire una ritirata che ha visto i soldati di Mosca abbandonare città cruciali come Kupiansk, Balakleya e Izyum, perdute le quali sono saltate le maggiori linee di collegamento con il Donbass.

La versione ufficiale del Cremlino parla di un “ridispiegamento” tattico necessario a rinforzare il contingente schierato nelle regioni di Donetsk e Lugansk, in buona parte controllate dalle repubbliche separatiste che ne prendono il nome. La realtà somiglia forse più a un precipitoso ripiego tattico che vede i russi costretti a passare sulla difensiva, incalzati dalla rapidità del ‘blitz’ ucraino, tutt’altro che limitato alla regione di Kharkiv.

Da Donetsk continuano a giungere da entrambi i lati notizie di feroci combattimenti alla periferia della città, che sarebbe stata abbandonata dal leader dell’autoproclamata repubblica, Denis Pushilin. In un video pubblicato ieri che lo mostrava in auto, diretto verso una località sconosciuta, Pushilin ha parlato di una situazione “molto difficile” nella città di Lyman, a Sud Est di Kharkiv, dove i russi, hanno ammesso gli ucraini, stanno opponendo una strenua resistenza. Slovyansk, una delle principali città del Donetsk ancora controllate dagli ucraini, sarebbe sotto pesanti bombardamenti russi.

Il Lugansk, l’altra Oblast del Donbass, non è più sotto il controllo totale di Mosca, che ne aveva completato la conquista agli inizi di luglio con la caduta di Lysychansk. Le località di Kreminna e Svatov sono già tornate in mano alle truppe di Kiev, che ora stanno puntando su Rubizhne e si sarebbero già avvicinate al circondario di Lysychansk, ha riferito il governatore regionale ucraino, Sergiy Gaidai.

Sono disponibili meno notizie sulla situazione a Kherson, che era stata annunciata dalle autorità ucraine come obiettivo principale della controffensiva. Il comando operativo meridionale dell’esercito di Kiev ha annunciato la distruzione del ponte di barche che i russi avevano allestito nei pressi di Nova Kakhovka, sul Dnepr, per garantire i collegamenti tra le due sponde del fiume dopo i danni arrecati ai ponti nelle settimane scorse dai difensori. Ieri le agenzie di stampa russe avevano riferito di “sei forti esplosioni” a Nova Kakhovka, situata nell’Oblast di Kherson, acquisito dai russi nelle prime fasi dell’offensiva.

Secondo alcuni canali Telegram filorussi, gli ucraini starebbero accumulando rinforzi a Mykolaiv per tentare uno sfondamento a Kherson. Finora le operazioni di Kiev nella regione si sono concentrate sulla distruzione dei collegamenti tra le due sponde meridionali del Dnepr allo scopo di tagliare le linee di rifornimento russe e isolare il contingente di Mosca rimasto sulla sponda occidentale. La convocazione dei referendum per l’annessione dei territori occupati, riferisce ‘Meduza’, sarebbe stata sospesa.

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