Qualche critica sbagliata di Andrea Cionci a papa Francesco

Teocrazia e Cristianità oltre Tevere

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“Sincretismo e massoneria con Bergoglio ad Astana. Benedetto XVI: la verità si sta svelando”. Questo il titolo di un articolo di Andrea Cionci, su Libero Quotidiano Blog del 15 settembre. Non ho le competenze per mettere in dubbio le affermazioni di Cionci sui rapporti di papa Francesco con la massoneria, ho però una buona conoscenza della religione cattolica, avendola insegnata nelle scuole medie superiori, per affermare che alcune critiche di Cionci al Papa sono sbagliate. Il giornalista scrive:
“Ed ecco invece la frase twittata da Bergoglio ieri alle 11.49… che si configura come una doppia, patente eresia: “Di fronte al mistero dell’infinito che ci sovrasta e ci attira, le religioni ci ricordano che siamo creature: non siamo onnipotenti, ma donne e uomini in cammino verso la medesima meta celeste”.

Non è un’eresia. Papa Francesco, in realtà, non ha detto niente di nuovo. In altre parole ha ripetuto il concetto espresso nella Lumen Gentium (Concilio Vaticano II): “Infine, quanto a quelli che non hanno ancora ricevuto il Vangelo, anch’essi in vari modi sono ordinati al popolo di Dio… Dio non è neppure lontano dagli altri che cercano il Dio ignoto nelle ombre e sotto le immagini, poiché egli dà a tutti la vita e il respiro… e come Salvatore vuole che tutti gli uomini si salvino (cfr. 1Tm 2,4). Infatti, quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa ma che tuttavia cercano sinceramente Dio e coll’aiuto della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di lui, conosciuta attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna” (n. 16).

Poi Andrea Cionci scrive: “Altro ritornello della Libera Muratoria: l’opposizione integralista alla pena di morte. Infatti, Bergoglio ha subito lodato il presidente kazako per aver abolito la condanna capitale, e questo ci ricorda il suo cambiamento abusivo del Catechismo all’art. 2267 che, nel 2018, ha reso nel Magistero la pena di morte sempre e comunque inammissibile”.

In realtà, papa Francesco, ritenendo la pena di morte sempre e comunque inammissibile, è in sintonia col vangelo, contrario ad ogni forma di violenza.

Renato Pierri

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