Nel Pd cambierà tutto: nome, simbolo e alleanze

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Enrico Letta illustra agli iscritti, prima ancora che ai dirigenti dem, il percorso del congresso chiamato a riformare il partito dalle fondamenta

di Paolo Molinari

© Alessandro Serranò / Agf – Enrico Letta

 

AGI – Tutto in discussione, dal nome e dal simbolo fino all’identità stessa del Partito Democratico. Enrico Letta illustra agli iscritti, prima ancora che ai dirigenti dem, il percorso del congresso chiamato a riformare il partito dalle fondamenta.

“Abbiamo bisogno di un vero Congresso Costituente”, premette Letta. “Per questo vi chiedo di partecipare con passione e impegno, accanto ad altri che spero vorranno raggiungerci per fare insieme un percorso che, come proporrò alla Direzione convocata per la prossima settimana, dovrebbe essere articolato in quattro fasi”, spiega il segretario.

La prima fase “sarà quella della ‘chiamata’. Durerà alcune settimane perché chi vuole partecipare a questa missione costituente, che parte dall’esperienza della lista ‘Italia Democratica e Progressista’, possa iscriversi ed essere protagonista in tutto e per tutto”. Un mese per raccogliere le forze, un periodo lungo abbastanza da tracciare il solco che delimiterà il nuovo Pd.

La seconda fase del congresso Pd “sarà quella dei ‘nodi’. Consentirà ai partecipanti di confrontarsi su tutte le principali questioni da risolvere”, scrive ancora Letta nella missiva, avvertendo che “quando dico tutte, intendo proprio tutte: l’identità, il profilo programmatico, il nome, il simbolo, le alleanze, l’organizzazione. E quando parlo di dibattito profondo e aperto, mi riferisco al lavoro nei circoli, ma anche a percorsi di partecipazione sperimentati con successo con le Agorà Democratiche”.

Segue la terza fase, “quella del ‘confronto’ sulle candidature emerse tra i partecipanti al percorso costituente”. Non un casting, ma un “confronto e una selezione per arrivare a due candidature tra tutte, da sottoporre poi al giudizio degli elettori”. Un ‘doppio turno’ che mira a dare maggiore forza e rappresentanza al segretario o alla segretaria che verrà. “Infine, la quarta fase, quella delle ‘primarie’. Saranno i cittadini a indicare e legittimare la nuova leadership attraverso il voto”.

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