Recensione a cura di Mariangela Cutrone
Ci sono incontri nella vita di ognuno di noi che non avvengono mai causalmente ma che è il Destino a pilotare e noi non possiamo fare a meno di assecondarlo. È ciò che ci insegna il romanzo di Barbara Davis dal titolo “La custode delle storie a lieto fine” edito da Newton Compton. Quella narrata dalla Davis è una storia che rimarrà a lungo impressa nella mente di suoi lettori perché magica in quanto trasuda passione per la vita e tanta positività. Alla base di essa vi è un intreccio di vite che si scoprono inaspettatamente legate da un’amicizia profonda e intensa che è in grado di superare qualsiasi tipo di ostacolo e difficoltà.
Protagoniste sono due donne coraggiose e determinate che nonostante appartengano a due generazioni diverse entrano subito in empatia consolidando un rapporto unico e speciale. Da una parte c’è Rory, una ventenne piena di sogni e velleità artistiche che sta attraversando un periodo buio della sua esistenza legato alla scomparsa improvvisa del suo fidanzato, un medico volontario in Sudan rapito da alcuni terroristi di cui si sono perse letteralmente le traccia. Dall’altra parte troviamo Soline, una nota sarta di sessant’anni di origini francesi che per anni ha gestito un negozio di abiti da sposa molto speciale in grado di garantire un “lieto fine” alle sue spose.
Le due donne si incontrano per la prima volta perché Rory sta aprendo una galleria d’arte ed è intenzionata a prendere in affitto il locale di Soline che un tempo ospitava il noto atelier di abiti da sposa di cui qualche anno fa ha smesso di occuparsene a causa di un incendio. Sin dal primo incontro le due donne entrano in empatia. Ad accomunarle c’è tanta sofferenza perché Soline sa cosa significa patire la scomparsa improvvisa dell’amore della sua vita. Ma ad accomunarle c’è anche tanta passione per la vita e per un autentico lieto fine. Soline cela un passato ingombrante e che riuscirà a svelare alla sua giovane amica che l’aiuterà ad abbracciare il tanto agognato lieto fine. Il finale di questo libro sarà ricco di colpi di scena inediti. Pagina dopo pagina la lettura di questo libro sarà sempre più avvincente e ricca di sorprese e imprevisti.
È impossibile non amare questo libro che anima il lettore di speranza, voglia di perseguire i propri sogni e le proprie battaglie personali. “La custode delle storie a lieto fine” ci esorta a credere nel tanto agognato “lieto fine” e ad attivarci per concretizzarlo a pieno perché siamo noi i fautori delle nostre esistenze e come tali non dobbiamo mai smettere di impegnarci per concretizzare ciò che ci fa star bene e per il quale vale la pena alzarsi al mattino. Da questo libro emergono tanti ideali ed insegnamenti di vita di cui farne letteralmente tesoro. Si apprende che ognuno di noi ha una sorta di missione da compiere e alla quale dedicarsi con impegno, perseveranza e coraggio quotidiani. E inoltre ciò che rimane impresso nel lettore è il messaggio che ognuno di noi è in grado di cambiare il corso degli eventi se davvero lo vuole e se crede in sé stesso e nei propri ideali. Inevitabilmente i momenti difficili ci saranno sempre ma ciò che conta è come li si affrontano. Il lieto fine dipende solo ed unicamente da noi e spesso segna l’inizio di un nuovo percorso tutto da percorrere e vivere intensamente con grinta, gioia e amore per la vita e l’Altro.
Molto apprezzata è la narrazione a due voci dalla quale si colgono i punti di vista delle due donne e le vicende legate al passato di Soline al quale il lettore si appassionerà. Un libro che consiglio a chi crede al lieto fine e non smette mai di impegnarsi per renderlo concreto e autentico anche durante i periodi più difficili e bui senza perderlo mai di vista.
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