Disoccupazione in calo al 3,5%. A settembre sono stati creati 263.000 nuovi posti rispetto ai 315.000 di agosto, il minimo dall’aprile del 2021 ma al di sopra delle previsioni di mercato che ne stimavano circa 250.000
di Gaia Vendettuoli
AGI – Frena ancora il mercato del lavoro statunitense a settembre, ma non abbastanza da placare i timori di ulteriori strette di politica monetaria che potrebbero portare a una recessione. Il mese scorso l’economia a stelle e strisce ha creato 263.000 nuovi posti di lavoro, 52.000 in meno rispetto ai 315.000 di agosto e il minimo dall’aprile del 2021, ma al di sopra delle previsioni di 250.000. Uno ‘stop’ che si era già registrato ad agosto.
Il tasso di disoccupazione a settembre cala al 3,5%, eguagliando il minimo di 29 mesi di luglio e scendendo al di sotto delle aspettative del mercato del 3,7%, altro segno che le condizioni generali del mercato del lavoro nella più grande economia del mondo rimangono rigide. Il numero dei disoccupati è diminuito di 261 mila a 5,75 milioni a settembre, mentre il numero degli occupati è aumentato di 204 mila a 158,9 milioni.
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è sceso al 62,3% dal 62,4%. Tornando ai nuovi impieghi creati, assunzioni su larga scala si sono registrate nei settori del tempo libero e dell’ospitalità (83.000) e in quello nell’assistenza sanitaria (60.000), come anche nei servizi professionali e aziendali (46.000) e nell’industria (22.000).