Funzioni, poteri e timori

Politica

Di

La giustizia italiana non funziona, lo si sa da anni e da anni i cittadini aspettano che la politica abbia il coraggio di fare una riforma che riduca lo strapotere di una parte dell’amministrazione statale che sembra potersi muovere al di sopra della legge e fare ciò che più le aggrada senza che nessuno la possa e la debba controllare. E’ il solito problema nostrano: chi controlla i controllori? Il caso Palamara ha mostrato  solo una piccola parte dei problemi e sapientemente è stato silenziato anche dai media di regime per far si che nulla cambi.  La giustizia ha mostrato in più occasioni  il peggio di sé: superficialità, arroganza, prepotenza, corruzione, inadempienza ed incapacità, ma cosa gravissima, tanta inefficienza costa moltissimo alle casse dello Stato. Purtroppo ogni qual volta un governo ha cercato di riformare il sistema giudiziario italiano questo stesso sistema, in modo strumentale, ha fatto scattare sul politico di turno, per invitare a più miti consigli i  governi, pseudo indagini, rinvii a giudizio o condanne salvo poi, a bocce ferme, far rientrare tutto. Da tempo nel nostro Paese la politica sembra sotto il giogo ed il ricatto di una magistratura coesa fino a rischiare di violare la separazione dei poteri, figurarsi se si può sentire tutelato da tale sistema il semplice ed inesperto cittadino! In tutti questi anni si è messo mano con riforme a tutti i settori della Pubblica Amministrazione, l’unica che deve mantenere il suo status quo per propria proditoria volontà è la magistratura. Purtroppo fa accapponare la pelle solo il pensiero di essere inquisito da un simile sistema, dal momento che anche in un passato recente alcune sentenze di certi giudici sembrano essere state delle vere e proprie sentenze politiche. Qualche anno fa un gioielliere subì una rapina nel suo negozio da parte di tre malviventi italiani, armati di pistola, che lo aggredirono e  massacrarono la moglie di botte, questi, nel tentativo di difenderla, riuscì a sparare ai malviventi, ferendone uno e sfortunatamente uccidendone due. In quasi tutto il mondo si sarebbe trattato di legittima difesa, ma in Italia tutto è possibile, anche scambiare la vittima per il carnefice. Ci sono stati altri casi simili e ad altri integri lavoratori, che reagirono per legittima difesa,  mentre subivano una rapina, si videro riconoscere il diritto alla difesa da altri giudici. La legge d’altra parte è soggetta all’interpretazione dei giudici. Così il gioielliere, colpevole di essersi difeso e di avere difeso la moglie dalla violenza dei rapinatori è stato condannato a molti anni di reclusione per duplice omicidio e tentativo di omicidio. Fin qui nulla da eccepire, salvo che qualche mese fa è venuto fuori che la giudice che condannò il gioielliere secondo i media sarebbe molto politicizzata a sinistra; va ricordato che tempo fa la Lega combatté una lunga battaglia per la legittima difesa che fu molto avversata dalla sinistra  proprio come ora sta accadendo per l’immigrazione clandestina. Dietro alcuni eventi finiti con la liberazione di migranti e dietro la condanna del gioielliere, i media hanno indicato il nome della stessa giudice, secondo loro fortemente schierata a sinistra come risulterebbe da ciò che pubblicava sui social, precisando il fatto che all’epoca del processo contro il gioielliere, la stessa raccoglieva le firme per sfiduciare Salvini e per far fallire la sua battaglia a favore della legittima difesa. Quindi, se al gioielliere non fu riconosciuto dalla giudice il diritto alla difesa, visto il forte schieramento ideologico della giudice stessa, viene da chiedersi se quella sentenza pronunciata non fu una sentenza politica. I fatti sembrerebbero far pensare questo, se così fosse sarebbe un atto gravissimo, un atto davvero da dittatura fascista che non tiene conto nella sua sentenza della vita della persona che ha davanti, del suo mondo e dell’infinita sofferenza inflitta ingiustamente a lui e ai suoi familiari. Ma soprattutto se ciò fosse vero vi sarebbe un’assoluta mancanza di codice deontologico e indegnità a ricoprire il ruolo di giudice e qualsiasi altro ruolo. In questa variopinta e confusa Italia bisogna ricordare che una Vice Questore della Polizia di Stato poco più di un anno fa è stata destituita dal Ministero dell’Interno per essere intervenuta come cittadina ad una manifestazione contro i vaccini ed allora sarà pur lecito chiedersi come mai il Ministero della Giustizia non ha inteso emettere un provvedimento nei confronti di un giudice che sembrerebbe aver commesso qualcosa di più grave ? Il Csm apre la “pratica a tutela” ed anche il Presidente della Repubblica tace !!!

Chissà, probabilmente fra qualche anno salterà fuori un altro Palamara e ci racconterà anche qualcosa in merito. Certamente resta un mistero perché tutte le altre amministrazioni non si dotano di un Consiglio Superiore capace, con una pratica a tutela, di far tremare gli atri poteri dello Stato.

E comunque urgerebbe una riforma della magistratura per risanare i tanti problemi che gravano in ambito giudiziario, per fissare nuove regole e per ricordare che tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione hanno diritti , doveri e controllori e chissà che non si riesca a far luce su chi realmente controlla i controllori e che non sia un controllore,  se non altro perché dopo le confessioni di Palamara e alcuni gravi fatti,  il cittadino sciocco, credulone e lontano dai giochini politici e di potere, potrebbe avere dubbi sul concetto di fiducia e la credibilità dei giudici potrebbe essere profondamente minata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube