Un cane abbandonato è anche quello tenuto in un appartamento sporco e angusto

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Lo ha stabilito la Cassazione con una sentenza in cui si è occupata della vicenda di sette cani, di cui alcuni cuccioli (razze Husky e Samoiedo), tenuti in una casa di soli 40 metri quadrati, senza luce naturale e in condizioni igieniche precarie

di Manuela D’Alessandro

AGI – Abbandonare un cane non significa solo sbarazzersene ma anche tenerlo in un appartamento angusto, senza luce e sporco. Lo stabilisce una sentenza della Cassazione, diffusa dallo Studio Cataldi, che si è occupata della vicenda di sette cani, di cui alcuni cuccioli (razze Husky e Samoiedo), tenuti in una casa di soli 40 mq, senza luce naturale e in condizioni igieniche precarie.

Si configura il reato di abbandono anche se venivano portati a passeggio regolarmente e non erano malnutriti perché quello che conta sono “i patimenti” subiti. A dirlo del resto è l’articolo 727 del codice penale secondo il quale c’è questo reato anche nel caso in cui gli animali vengano tenuti “in condizioni incompatibili con la loro natura e che rechino loro, per tale motivo, gravi sofferenze”.

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