Il ministro dell’Interno replica al fuoco di accuse delle opposizioni che parlano di “misure liberticide”. “L’obiettivo” è la replica di Matteo Piantedosi “è allinearci alla legislazione degli altri Paesi europei anche al fine di dissuadere l’organizzazione di eventi che mettono in pericolo soprattutto gli stessi partecipanti”
AGI – Matteo Piantedosi respinge al mittente le accuse delle opposizioni sulle “norme liberticide” che sarebbero nascoste nelle misure adottate dal governo contro i rave party. “Credo sia interesse di tutti contrastare i rave illegali. Trovo invece offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti, in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento” dice il ministro dell’Interno in una intervista al Corriere della Sera, ricordando che “in ogni caso la conversione dei decreti si fa in Parlamento, non sui social. In quella sede ogni proposta sara’ esaminata dal governo”.
Per il titolare del Viminale, “l’obiettivo di queste norme approvate dal Consiglio dei ministri è allinearci alla legislazione degli altri Paesi europei anche al fine di dissuadere l’organizzazione di eventi che mettono in pericolo soprattutto gli stessi partecipanti – a Modena si ballava in un capannone pericolante e si rischiava una strage – e finiscono per tenere in scacco intere zone, pregiudicando attività commerciali e viabilità. Dobbiamo garantire, in primo luogo, che i giovani possano divertirsi senza esporsi a pericoli per la loro incolumità e poi tutelare gli imprenditori che subiscono la concorrenza di chi agisce in spregio a qualsiasi regola”.
Il mancato intervento a Predappio? “Si tratta di una manifestazione, una pagliacciata, che deploro nella maniera più assoluta – risponde Piantedosi – Si svolge da anni, senza incidenti e sotto il controllo delle forze di polizia. È accaduto con analoghe modalità e numeri anche in anni in cui al governo vi erano personalità politiche che ora esprimono indignazione”.
Da parte sua il leader del M5s, Giuseppe Conte, rilancia e accusa il governo di essere “forte con i deboli e debole con i forti”. “In un Paese campione d’Europa di evasione fiscale, si decide di alzare il tetto al contante e di tagliare fondi all’unica misura di protezione sociale esistente. Scelte molto gravi, ancor più gravi di fronte a un’inflazione e a un caro bollette da record. Così si alimenta il rischio di tensioni sociali” spiega il leader M5s.
Martedì le opposizioni avevano lanciati un attacco a tutto capo contro il nuovo reato anti Rave: è una norma “fascista” e reazionaria che rischia di punire le legittime manifestazioni, è l’osservazione.
Il giorno dopo la riunione del Consiglio dei ministri, la polemica non si placa: “Il Governo ritiri il primo comma dell’art 434bis di riforma del Codice Penale. È un gravissimo errore. I rave non c’entrano nulla con una norma simile. È la libertà dei cittadini che così viene messa in discussione”. Scrive sui social il segretario del Partito democratico, Enrico Letta.
“Il problema non sono i rave party. Si tratta di un evidente specchietto per le allodole. La verità è che questo provvedimento varato ieri dal Governo Meloni riguarderà gli operai che occupano le fabbriche, gli studenti che occupano le scuole e le università ed altro ancora. Sono la destra, per loro l’ordine pubblico si fa così, con la repressione e le pene che crescono. Bisogna mobilitarsi senza se e senza ma contro questo scempio. Del diritto e del buonsenso”, dichiara Arturo Scotto, coordinatore nazionale di Articolo Uno.
Non meno forte è la presa di posizione del verde Angelo Bonelli: “Ho studiato attentamente la norma sui rave presentata da Meloni e Piantedosi e posso affermare che con questa disposizione i rave non c’entrano nulla, invece verranno colpite le manifestazioni di protesta che possono andare da occupazioni di Università, scuole, mobilitazioni per questioni ambientali, come ad esempio l’occupazione di terreni inquinati, fino ad arrivare ai luoghi dove oggi vivono i braccianti agricoli che sono su terre occupate. È una norma liberticida e fascista che addirittura prevede una pena di sei anni con introduzione di misure restrittive che normalmente si applicano ai mafiosi. Può accadere che a uno studente universitario fuorisede che partecipi a un’occupazione si notifichi il foglio di via facendogli perdere il diritto di studiare all’università”.
Critiche anche da Più Europa: “Il decreto del governo sui rave party, una volta letto il testo, ha tutta l’aria di essere una cosa ben più seria e più grave di quanto sembrasse ieri. Nella definizione di ‘terreni o edifici altrui, pubblici o privati’ ricade di tutto: i capannoni o i campi in cui vengono organizzati i rave, ma anche le università, i luoghi di lavoro, le piazze. E l’espressione ‘può derivare un pericolo per l’ordine pubblico…’ è sufficientemente vaga per ricadere nell’arbitrio piu’ assoluto. Di chi? Essenzialmente dei prefetti, ovvero del Governo”, dice il coordinatore della segreteria di Più Europa, Giordano Masini.
“Quindi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (già avvenuta) del decreto, a poter essere incriminati per questa nuova fattispecie di reato e a rischiare quindi la reclusione da tre a sei anni saranno le persone che organizzano e partecipano a qualsiasi manifestazione per la quale venga ipotizzato (dal Governo) un pericolo per l’ordine pubblico”, osserva.
“Solo un anno fa Giorgia Meloni attaccava il ministro del Lavoro Orlando per la proroga dei contratti dei navigator. Oggi, come scrive Il Foglio, il primo atto del suo governo sul lavoro è la proroga dei contratti dei navigator. Questa cosa è veramente insensata. Giorgia Meloni, dopo anni di critiche al Reddito di Cittadinanza confermi i navigator? Norme mal scritte sui rave, posizioni discutibili sui vaccini, rinvio della riforma Cartabia su richiesta dell’Associazione Nazionale Magistrati e i navigator; ma che priorità sono?”. Lo scrive su Facebook Carlo Calenda, leader di Azione
“Non ho avuto il tempo di leggere” il decreto, “lo leggerò nel dettaglio. Mi sembra ci siano un po’ di cose un po’ esagerate”, chiosa il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
“Potrò commentarlo, come faccio sempre, non sui titoli o i sentimenti, ma sulla concretezza. Ho l’impressione che si sia voluto, come primo atto del governo, mettere un punto, come dire, che parli oltre il provvedimento che è stato preso. Io sono abituato a ragionare sulle cose fatte, mi sembra che ci sia qualche forma di esagerazione”, ha poi aggiunto, spiegando di aver letto “commenti, anche di gente non propriamente di centrodestra, che dice di valutare bene perché forse andrà interpretato un po’ meglio di come è stato scritto”, sottolinea.
Nel frattempo il dettato della norma è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale ed è dunque operativo. “Ci aspettiamo che questa norma uniformi l’Italia alle altre nazioni“, ha detto il premier Giorgia Meloni parlando delle misure anti-rave e ricordando le polemiche che ci sono state in passato.
“L’impressione che ha dato il nostro Paese è stata quello del lassismo rispetto alle regole. Così interveniamo con efficacia. Il segnale dato può essere un deterrente per chi vuole venire in Italia e devastare aree protette organizzando manifestazioni illegali”, ha osservato.