Si riaccendono le speranze di un rialzo più ‘soft’ dei tassi americani a dicembre anche se il numero degli occupati sale a ottobre a 265 mila unità, ben oltre le stime
AGI – A ottobre i nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti sono balzati oltre le attese, raggiungendo le 261 mila unità contro le previste 200 mila. A settembre, erano pari a 263 mila.
Sono dati, questi, che mostrano un andamento positivo per il mercato del lavoro ma intensificano i timori per una stretta più vigorosa dei tassi da parte della Fed.
“La creazione di posti di lavoro è aumentata più del previsto, il tasso di disoccupazione è cresciuto ma rimane vicino ai livelli pre-pandemia, che sono ancora i più bassi degli ultimi cinque anni”, ha dichiarato in una nota Rubeela Farooqi, capo economista statunitense di HFE.
Tuttavia, ci sono segnali che indicano che il mercato del lavoro statunitense sta rallentando: “Il tasso di partecipazione è sceso e la retribuzione oraria media è in calo“, ha aggiunto Farooqi, sottolineando però che “il mercato non sta ancora mostrando un reale aggiustamento in risposta alla rapida stretta monetaria”.
La situazione occupazionale rimane sotto stretta osservazione come uno dei segnali attesi degli effetti della lotta all’inflazione. Un relativo peggioramento del mercato del lavoro è quindi, paradossalmente, auspicato e atteso.
Da oltre un anno il mercato del lavoro è molto rigido a causa della carenza di manodopera. I datori di lavoro hanno difficoltà ad assumere e stanno aumentando i salari per attirare i candidati e trattenere i dipendenti, contribuendo così a far salire i prezzi.
Mercoledì scorso il Federal Open Market Committee (FOMC) della Fed ha annunciato un aumento di 0,75 punti percentuali del tasso di interesse di riferimento, portandolo a un intervallo compreso tra il 3,75% e il 4,00%, il livello più alto dal gennaio 2008.
Ma gli effetti di questa stretta monetaria richiederanno tempo, ha avvertito il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, che ha anche considerato “molto prematura” qualsiasi “pausa” nel rialzo dei tassi, anche se il FOMC è aperto a “moderare i rialzi nella prossima riunione”.
Ma un tasso di disoccupazione persistentemente basso è anche visto dagli investitori come un segno che l’economia rimane solida e quindi lascia più spazio di manovra alla Fed prima di rischiare di far precipitare l’economia in una potenziale recessione.