Bonomi sul Dl Aiuti: “Bene, ma manca un intervento strutturale sul lavoro”

Economia & Finanza

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Il presidente degli Industriali: “Le urgenze sono quelle che abbiamo detto da tempo: dedicare tutte le risorse disponibili sul caro bollette, avere un grande occhio alla finanza pubblica, ovviamente, e fare degli interventi importanti sul tema del lavoro, il primo dei quali è il taglio al cuneo fiscale”
Carlo Bonomi, Confindustria

 

AGI – “Abbiamo visto dei provvedimenti positivi come le risorse stanziate per contenere il caro bollette, il provvedimento sul gas release, l’intenzione comunque di tenere la barra dritta sulla finanza pubblica. Quello che secondo noi sta mancando è un intervento strutturale sui temi del lavoro”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi commentando il dl Aiuti quater a margine del Forum Piccola Industria di Confindustria in corso a Mogliano Veneto (Treviso).

Le urgenze sono quelle che abbiamo detto da tempo: dedicare tutte le risorse disponibili sul caro bollette, avere un grande occhio alla finanza pubblica, ovviamente, e fare degli interventi importanti sul tema del lavoro, il primo dei quali è il taglio al cuneo fiscale” ha poi proseguito.

Il taglio del cuneo fiscale resta una delle urgenze per il presidente di Confindustria: “Se vogliamo rimettere soldi in tasca agli italiani, specialmente quelli con redditi bassi che hanno sofferto durante la crisi e stanno soffrendo i colpi dell’inflazione, bisogna tagliare le fasce”, ha spiegato Bonomi.

“Un Paese che spende oltre mille miliardi all’anno di spesa pubblica può riconfigurare il 4/5% di questa spesa, quindi cinquanta/sessanta miliardi, e avere le risorse per fare questo intervento”, ha concluso su questo punto.

“I fringe benefit non ci convincono molto”, ha dichiarato il numero uno dell’associazione. “Primo perché la platea dei lavoratori che usufruisce di queste agevolazioni è molto ridotta, i primi conteggi parlano di circa un 17% quindi molto pochi; secondo non ci convince perché si sposta la palla nel campo delle imprese”. Ha quindi spiegato: “Alcune imprese li potranno erogare, altre li potranno erogare in maniera parziale e altro non potranno pagarli perché non sono nelle condizioni in questo momento dato l’aumento delle materie prime e dei costi energetici di avere spazi di bilancio e di finanza per poterlo pagare – ha poi aggiunto – quindi noi chiediamo che l’assunzione di responsabilità, se si vuole intervenire a favore dei lavoratori per mettere più soldi in tasca agli stessi, sia presa dal parte del governo: il taglio delle tasse sul lavoro”.

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