“È ora di tagliare”: il monito dell’investitore da 6 miliardi ai manager di Alphabet

Economia & Finanza

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In una lettera inviata al management e al consiglio di amministrazione, il fondo ritiene che società abbia “fin troppi dipendenti” e che il costo per dipendente sia “troppo alto”

di Alessio Nisi

Google, Alphabet

AGI – L’investitore Tci Fund Management ha chiesto ad Alphabet di tagliare i costi, riducendo il numero di dipendenti e le perdite di Waymo, la sua unità dedicata allo sviluppo della guida autonoma. Tci sostiene che la casa madre di Google deve adattarsi a un contesto di crescita più lenta e che sarebbe più efficiente con meno lavoratori.
In una lettera inviata al management e al consiglio di amministrazione, il fondo, investitore in Alphabet dal 2017 con una quota di 6 miliardi di dollari, ritiene che società abbia “fin troppi dipendenti” e che il costo per dipendente sia “troppo alto”.

Secondo Tci, Alphabet paga alcuni degli stipendi più alti della Silicon Valley e ha sottolineato inoltre che l’azienda ha aumentato l’organico del 20% all’anno dal 2017 e da allora è più che raddoppiato. “La disciplina dei costi è ora necessaria poiché la crescita dei ricavi sta rallentando. La crescita dei costi al di sopra della crescita dei ricavi è un segno di scarsa disciplina finanziaria” ha argomentato nella missiva, “Il management deve intraprendere un’azione aggressiva”.

Nella sollecitazione di Tci, anche l’invito a ridurre le perdite in Other Bets, l’unità che include Waymo e altri progetti speciali.

Il fondo sostiene che gli investimenti in Waymo non sono giustificati e le perdite dovrebbero essere ridotte “drasticamente”, aggiungendo che l’unità tecnologica per veicoli autonomi ha generato 3 miliardi di dollari, ma finora ha registrato perdite operative per 20 miliardi di dollari. Tci in particolare ha chiesto all’unità di ridurre le perdite operative di almeno il 50%. Alphabet, che non ha replicato alla lettera, aveva già reso noto alla fine di ottobre di ridurre le assunzioni di oltre la metà.

Sempre alla fine di ottobre, poco prima della comunicazione dei non buoni dati della trimestrale e dell’avvio di una pesante tornata di 10 mila licenziamenti, anche Meta e il ceo Mark Zuckerberg avevano ricevuto l’appello di un investitore, Altimeter. Chiedeva, come in questo caso, una società più snella, tagli ai costi, meno dipendenti e di ridurre le spese nei Research Lab (divisione che sviluppa ambienti e strumenti per il Metaverso, 15 miliardi di dollari di perdite in un anno).

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