Alla Cop27 si tratta ancora. Vicina l’intesa sul fondo per i Paesi più vulnerabili

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Accordo di massima alla conferenza di Sharm-el-Sheikh ma ancora non si chiude. Si limano i dettagli sugli indennizzi per “perdite e danni”, una pietra miliare in un trentennio di negoziati. Macron: “È una misura ampiamente insufficiente”
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GI – Sono ore decisive alla conferenza Onu sul clima, in Egitto. Il vertice – che avrebbe dovuto chiudersi ieri e ha rischiato il fallimento per le profonde divisioni tra i Paesi ricchi e i Paesi poveri – ora va avanti ma è ancora in stallo.
 L’ultima bozza di proposta della Cop27 sul fondo “loss and damage” da destinare ai Paesi più poveri, affetti da disastri climatici, sostiene che verranno aiutati “quelli che sono particolarmente vulnerabili agli effetti negativi del cambiamento climatico”.

La nuova formulazione, come riportano diversi media internazionali, dettaglia maggiornamente rispetto alle precedenti versioni quali sono le nazioni che potranno beneficiare del nuovo fondo proposto ai colloqui sul clima, che dovrebbero chiudersi questa sera in Egitto.

 

Se confermata questa versione, si tratterebbe di un successo per l’Ue, che – contrariamente ai G77, l’organizzazione intergovernativa delle Nazioni Unite formata principalmente da Paesi in via di sviluppo, capeggiati dalla Cina – puntava a circoscrivere il più possibile le nazioni ‘idonee’ ad accedere al fondo pensato per ristorare i danni causati dal cambiamento climatico.

L’accordo sul “loss and damage”, tema centrale del vertice per i Paesi in via di sviluppo, è un “passo storico”, secondo Maisa Rojas, ministro dell’Ambiente cileno, che ha notato come però serva fare molto di piu’ per mantenere l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro gli 1,5 gradi, rispetto all’era preindustriale.

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La sessione plenaria finale che deve votare il testo di accordo è stata posticipata due volte e deve ancora iniziare, ma ormai i negoziatori parlano di “dettagli” da limare. Sembra, tra l’altro, che Russia e Arabia Saudita si stiano opponendo a qualsiasi accenno nel documento a maggiore impegno per mettere fine all’era dei combustibili fossili.

Una fonte vicina al team negoziale che rappresenta 134 nazioni in via di sviluppo più la Cina – il gruppo G77 – sostiene che Regno Unito, Stati Uniti, Ue e Svizzera hanno riaperto le discussioni su quello che sembrava il risultato già concordato della Cop27 in Egitto: il fondo ‘loss and damage’ per i Paesi emergenti colpiti maggiormente dagli effetti dei cambiamenti climatici. Lo riporta la Bbc.

La delusione di Macron

Il presidente francese, Emamnuel Macron, ha dichiarato che il fondo concordato alla Cop27 per ristorare le perdite e danni ai Paesi emergenti più colpiti dai cambiamenti climatici è “ampiamente insufficiente” per far fronte alle sfida climatica.

“L’idea solo di un fondo è nel peggiore dei casi inappropriata, nel migliore dei casi ampiamente insufficiente”, ha detto il capo dell’Eliseo in una conferenza stampa, a margine del vertice della Francofonia in Tunisia.

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