Morning Bell: mercati in attesa delle banche centrali

Economia & Finanza

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La borsa americana lavorerà a mezzo regime per le festività Thanksgiving e del Black Friday. Hong Kong cede oltre l’1% per le crescenti preoccupazioni sui nuovi focolai di Covid in Cina

di Alessandro Galiani

AGI – I mercati restano deboli, in attesa dei Pmi e dei verbali della Fed e della Bce e a causa dei lockdown anti-Covid in Cina. Gli occhi degli investitori restano comunque puntati sulle prossime mosse delle banche centrali, mentre questa settimana si prospetta a ranghi ridotti, dominata da una forte volatilità, con la Borsa americana che lavorerà a mezzo regime per le festività del Thanksgiving e del Black Friday.

Le Borse asiatiche sono miste, i future a Wall Street e in Europa sono deboli e poco mossi, il biglietto verde arretra e il prezzo del petrolio avanza. Più nel dettaglio la Borsa di Tokyo e quella di Shanghai salgono, quella di Seul arretra e quella di Hong Kong cede oltre l’1% per le crescenti preoccupazioni sui nuovi focolai di Covid in Cina, combinate con le persistenti preoccupazioni per gli aumenti dei tassi di interesse.

Pechino avverte che si appresta ad affrontare il suo test più severo per far fronte alla pandemia, alimentando la preoccupazione che la Cina possa riprendere ad attuare rigorosi limiti di mobilità, ordinare alla gente di non muoversi da casa e che i casi in aumento nelle città manifatturiere possano causare interruzioni delle supply chain.

Intanto il dollaro riduce i suoi forti guadagni e riprendono a crescere i rendimenti dei Treasury. Piatti i future a Wall Street, che ieri ha chiuso in calo, in particolare il Nasdaq giù dell’1,09%, trascinato al ribasso dalle perdite di Tesla, Amazon ed Apple, rispettivamente a -6,84%, -1,78% e -2,17%.

Ad allentare la pressione sul Dow Jones è stato il titolo Disney, in rialzo di oltre il 6% dopo che la società ha annunciato che Bob Iger tornerà come ceo. In Asia il Wti resta sotto 80 dollari e il Brent risale quasi a 88 dollari al barile, dopo che il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, il principe Abdulaziz bin Salman, ha smentito la notizia, riportata dal Wsj, secondo cui l’Opec e i Paesi alleati stanno valutando un potenziale aumento della produzione di 500mila barili al giorno da annunciare nella prossima riunione del 4 dicembre.

Intanto i tassi sul T-Bond a 10 tornano sopra il 3,8% e quelli sul 2 anni sopra il 4,5%, mentre i future sull’EuroStoxx 50 anni arretrano, dopo che le Borse europee hanno chiuso deboli, azzoppate dalla recrudescenza dei casi di Covid in Cina e dal tonfo del petrolio, dopo la notizia, poi smentita, del possibile aumento della produzione Opec.

Il capo economista della Bce, Philip Lane, ha detto che la banca centrale europea alzerà ancora i tassi di interesse a dicembre e l’anno prossimo, ma ha precisato che gli aumenti saranno più contenuti rispetto a quelli più recenti poiché non ci sono più le ragioni per un rialzo da 75 punti base.

La prossima settimana i mercati americani lavoreranno a mezzo regime per le festività del Thanksgiving e del Black Friday – commenta Vincenzo Bova, senior strategist di Mps Capitalservices – per cui tutto si concentrerà nei primi tre giorni, che probabilmente saranno parecchio volatili. Poi le acque si calmeranno. L’importante sarà capire come andranno i Pmi di domani e poi secondo me gli investitori si regoleranno di conseguenza per il resto della settimana. Prevedo un’ottava interlocutoria, coi mercati europei che sono già saliti ultimamente e non cresceranno più di tanto e Wall Street che non ha la forza per farlo”.

Oggi esce l’Economic Outlook dell’Ocse e c’e’ attesa per i Pmi preliminari di novembre, con la pubblicazione, domani, di quelli dell’Eurozona, che dovrebbero restare in contrazione sia nel settore servizi, sia in quello manifatturiero, di quelli della Gran Bretagna, attesi in contrazione e di quelli Usa, con il settore servizi che dovrebbe restare in contrazione, mentre il manifatturiero potrebbe attestarsi intorno ai 50 punti. Tra gli altri dati macro ricordiamo giovedi’ l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche.

Sul fronte banche centrali avremo i verbali delle ultime riunioni di Fed (mercoledì) e Bce (giovedì), importanti per capire l’atteggiamento dei vari membri delle due banche centrali sulle future mosse, anche se dalle recenti dichiarazioni emerge come entrambi gli istituti siano orientati a un rialzo di 50 punti base a dicembre.

Tra le altre banche centrali sono in programma le riunioni della banca centrale della Nuova Zelanda, che dovrebbe rialzare i tassi di 75 punti base e giovedì, di quelle svedese, sudcoreana e turca, con la prima che dovrebbe rialzare il costo del denaro di 75 punti base e la terza ribassarlo di 150 punti base.

Giovedì c’è attesa per la riunione della commissione Energia dell’Ue, nella quale si discuterà delle proposte della Commissione europea sui meccanismi di stabilizzazione del mercato energetico europeo. Tutto ruoterà intorno a un possibile price cap sul gas, su cui ancora non c’è un’intesa. I

ntanto da domenica sono iniziati i campionati del mondo di calcio in Qatar, che dureranno fino al 18 dicembre e in Italia il governo ha varato una manovra da 35 miliardi. Sul fronte dell’Ucraina, ispezione Aiea a Zaporizhzhia: “Bombe vicine ai reattori della centrale” ma “le attrezzature chiave sono rimaste intatte”, Intanto il capo della Nato Stoltenberg avverte: “Prepariamoci a una guerra lunga”. E il Cremlino fa sapere che un “cambio di regime” a Kiev “non è l’obiettivo dell’operazione speciale”.

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