Putin ha percorso in auto il ponte di Crimea

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Il ponte di Kerch collega la penisola, annessa dalla Russia nel 2014, al territorio della Federazione. È stato colpito dall’esplosione di un’autobomba, lo scorso 8 ottobre, per cui Mosca ha parlato di “terrorismo internazionale”

AGI – Il presidente russo, Vladimir Putin, si è recato in visita al ponte di Crimea – anche detto ponte di Kerch – ha parlato con gli operai che stanno lavorando per riparare i danni causati dall’attentato di ottobre e lo ha percorso in macchina.

Il ponte di Kerch – maxi infrastruttura voluta personalmente da Putin – collega la penisola di Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, al territorio della Federazione. È stato colpito dall’esplosione di un’autobomba, lo scorso 8 ottobre, per cui Mosca ha parlato di “terrorismo internazionale”.

Il leader del Cremlino ha ispezionato personalmente oggi la parte carrabile del ponte, al volante di una Mercedes. Secondo le immagini diffuse dalla televisione pubblica russa, Putin era accompagnato dal vice primo ministro Marat Khusnullin.

I provvedimenti contro la comunità Lgbtq

Sempre oggi, Putin ha firmato le leggi che vietano la “propaganda di rapporti sessuali non tradizionali”, la pedofilia e il cambiamento di genere su media, internet, nella pubblicità, nella letteratura e nel cinema. Era l’ultimo, scontato, passaggio dopo l’approvazione dei testi da parte della Duma di Stato e dal Consiglio della Federazione russa, i due rami del Parlamento.

Il nuovo regolamento introduce multe fino a 10 milioni di rubli (151.700 euro) per la violazione della normativa e segna un significativo inasprimento dell’attuale legislazione, poiche’ estende anche agli adulti il divieto di “propaganda Lgbtq+” prima previsto solo per i minori e include la pedofilia e gli appelli al cambio di sesso tra gli adolescenti come reati.

Il disegno di legge era stato aspramente criticato da associazioni per i diritti delle minoranze e da organizzazioni per i diritti umani come Amnesty International, che gia’ dopo la prima lettura avevano lanciato l’allarme sul possibile aumento dell’omofobia in Russia.

La legislazione, che interessa anche i cittadini stranieri, prende di mira la cosiddetta propaganda Lgbtq+ “la diffusione di informazioni o azioni pubbliche finalizzate alla formazione di atteggiamenti sessuali non tradizionali, la loro promozione e idee distorte sull’equivalenza delle relazioni sessuali tradizionali e non tradizionali”.

Il nuovo pacchetto di leggi è stato sostenuto dall’autorita’ di regolamentazione dei media Roskomnadzor, che ha gia’ rimosso o bloccato piu’ di 7.200 pagine web con contenuti da sanzionare.

 

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