Uno spettro si aggira nell’Europarlamento: la corruzione

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Se è vero che le valute digitali crescono e diventano sempre più importanti, è comunque il contante a dominare la scena europea. E poi discussioni, gelosia ed egocentrismo quanto basta. Aggiungete il fatto di vivere sotto lo stesso tetto ed ecco ottenuto il Condominio Europa. Nel quale, stavolta però, ad alimentare il fuoco non sono alti ideali di uguaglianza sociale e giustizia civile ma semplicemente bassi istinti egoistici di chi vuole affrancarsi, più che da un’idea unitaria di stato, dal concetto mutualistico che dovrebbe stare alla base di ogni comunità. Tuttavia in un mondo globalizzato, stiamo assistendo ad una riorganizzazione senza precedenti dello scacchiere geopolitico mondiale. Che nell’ultimo secolo ha visto imporsi al suo interno attori internazionali capaci di condurre la politica estera secondo schemi capaci di far convergere gli interessi di tutte le comunità verso obbiettivi condivisi. Difatti, molti sono gli interessi in gioco che hanno portato ad una lotta senza precedenti tra veri e propri giganti – es. l’incandescente situazione sul mar cinese meridionale, la tragica situazione che si vive in Ucraina, Siria, nord Africa ecc. – Le competizioni che stanno destabilizzando gli equilibri internazionali sono condotte da nuovi Stati che stanno polverizzato chi per due secoli ha dominato incontrastato la scena mondiale. Come il caso del Qatar. L’emirato arabo, avrebbe tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche di Bruxelles versando ingenti somme di denaro ad alcuni deputati dell’europarlamento. Si tratta di Eva Kaili, vicepresidente dell’Eurocamera, dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, dell’assistente parlamentare Francesco Giorgi e di Niccolò Figa-Talamanca della ong No peace Without Justice.

Europa disorientata

Ciò che è accaduto negli ultimi tempi, dal Referendum nel Regno Unito sino ad oggi, ha riportato al centro della discussione quotidiana il problema di un’Europa, un tempo culla di civiltà, fucina di idee e propulsore commerciale del mondo, che vive un momento di totale disorientamento e sembra incapace, dopo aver proposto al mondo un modello ambizioso, come l’unione di culture, di realizzare quella prospettiva così fortemente voluta nell’ultimo dopoguerra. I motivi che per diffusa convinzione stanno portando oggi a vedere profonde crepe e possibili rischi di dissolvimento della Comunità sembrano essere ormai riconducibili alla diffusa corruzione. Pertanto siamo sul crinale che separa una nuova fase nella quale l’Europa può consolidare il suo ruolo e superare le difficoltà attuali, dal suo possibile dissolvimento. E proprio nel momento in cui il problema all’ordine del giorno della politica europea torna ad essere quello di promuovere un concreto piano per il rilancio politico istituzionale dell’eurozona, ecco apparire lo spettro delle tangenti. Uno scandalo che rischia di allargarsi di ora in ora. Adesso, come non mai prima, avremmo bisogno che figure come Adenauer, Churchill, Spinelli e Schuman si materializzassero nella massa di opachi burocrati che affollano i dorati palazzi di Bruxelles e Strasburgo per dare di nuovo un senso, indicare una strada da percorrere, e ricreare quel comune sentire che portò alla firma del Trattato di Roma nel 1957. Ma forse le grandi figure nascono solamente in periodi di grandi difficoltà e probabilmente noi, adesso, non stiamo vivendo che l’inizio di una nuova era di cambiamenti profondi, perché di personaggi simili, all’orizzonte, non ne vedo.

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