Scontro USA-Cina: sanzionata società quotata al Nasdaq

Mondo

Di

Venerdì il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha compiuto un passo senza precedenti. Ha sanzionato una società quotata al Nasdaq. Una delle principali borse valori al mondo con sede a New York. E’ la prima volta che gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a una società quotata alla borsa valori del NASDAQ. Si tratta della Pingtan Marine Enterprises con sede in Cina. Coinvolta in gravi violazioni dei diritti umani legate alla pesca illegale di Pechino. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, ha inserito nella Black list, anche Li Zhenyu e Xinrong Zhuo, entrambi funzionari aziendali cinesi, così come le società che controllano. Tra cui Pingtan e Dalian Ocean Fishing Co. Il Tesoro ha descritto le condizioni di lavoro dell’equipaggio sulle navi come miserabili, con estremo isolamento e segnalazioni di violenza fisica e lavoro forzato. Tuttavia alle violazioni dei diritti umani, le società sono accusate di partecipare alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata. Che secondo il dipartimento sta danneggiando gli ecosistemi oceanici e la pesca sostenibile.  

Braccio di ferro USA-Cina

La mossa di Washington, dunque, si inscrive nel contesto del braccio di ferro con la Cina. L’amministrazione Biden ha infatti, identificato la concorrenza cinese come parte della sua strategia per combattere le minacce alla sicurezza nazionale, che Pechino pone, nel tentativo di superare gli Stati Uniti in influenza e forza globali. Tuttavia, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning, ha respinto le accuse di violazione dei diritti umani, e ha affermato che la Cina considera tali azioni come un’interferenza nei suoi affari interni. In risposta, Pechino ha intrapreso lunedì, un’azione formale contro gli Stati Uniti, per le nuove restrizioni statunitensi sui semiconduttori e altre esportazioni di alta tecnologia alle società cinesi. Presentando una causa all’Organizzazione mondiale del commercio (WTO). Mentre Washington continua con gli sforzi per rimuovere la Cina dalla catena di approvvigionamento tecnologico internazionale. Dunque le forti critiche di Pechino sono arrivate quando le due maggiori economie del mondo sono rimaste bloccate in una feroce guerra tecnologica. Gli Stati Uniti stanno cercando di rafforzare le proprie capacità di produzione interna di chip, dopo che la carenza all’inizio della pandemia  ha evidenziato la dipendenza del paese dalle importazioni estere. Infine, il Nebraska, South Dakota, Texas, Maryland e Carolina del Sud hanno bandito l’app cinese TikTok dai telefonini governativi.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube