Morning bell: cosa succederà nei mercati dopo la decisione della Fed sui tassi

Economia & Finanza

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La mossa di Powell, arrivata all’indomani del rallentamento dell’inflazione Usa a novembre, anticipa quelle di Bce e BoE, che oggi dovrebbero rialzare anch’esse i tassi di mezzo punto percentuale

di Alessandro Galiani

© ANGELA WEISS / AFP
– Mercati

 

AGI – I mercati viaggiano in rosso in Asia dopo la decisione della Fed e in attesa della Bce della BoE di oggi. Non è bastato il rallentamento del ritmo della stretta, con un rialzo da parte della banca centrale Usa dello 0,50% dopo quattro ritocchi consecutivi dello 0,75%, a riportare l’ottimismo tra gli investitori, che temono l’arrivo di una recessione e prospettano un percorso più duro del previsto sui tassi l’anno prossimo.

In Asia la Borsa di Hong Kong è la peggiore, in calo di oltre l’1% e vanno giù anche Tokyo e Shanghai, dopo una raffica di dati macro cinesi, che confermano il rallentamento dell’economia del Dragone a novembre: le vendite al dettaglio sono diminuite del 5,9% su base annua, peggio delle attese e dopo il -0,5% segnato a ottobre.

In frenata sotto le attese anche la produzione industriale, cresciuta del 2,2% rispetto al +5% di ottobre, giù i prezzi delle nuove case, diminuiti dell’1,6% annuo per il settimo mese consecutivo, e sotto le attese gli investimenti fissi lordi.

In Cina si sono registrati 2.000 nuovi casi di Covid nelle ultime 24 ore, in calo rispetto al giorno precedente, ma con l’esclusione dal conteggio degli asintomatici. Male le Borse anche a Taiwan, in Australia e in Nuova Zelanda. In leggero rialzo i future a Wall Street che ieri non ha gradito le indicazioni della Fed e, dopo una seduta avviata bene, ha invertito la rotta, chiudendo in ribasso, con il Dow Jones a -0,42% , l’S&P 500 giù dello 0,61% e il Nasdaq a -0,76%.

La Federal Reserve nell’ultima riunione dell’anno ha rialzato i tassi dello 0,50%, frenando la stretta rispetto ai precedenti aumenti dello 0,75% e Jerome Powell ha fatto sapere che soppeserà un incremento di un quarto di punto nella prossima riunione, ma i funzionari dell’istituto hanno indicato dei piani per incrementare i tassi più del previsto, mantenendoli sopra il 5% nel 2023.

La mossa della Fed, arrivata all’indomani del rallentamento dell’inflazione Usa a novembre, anticipa quelle di Bce e BoE, che oggi dovrebbero rialzare anch’esse i tassi di mezzo punto percentuale.

In calo anche I future sull’EuroStoxx, dopo che le Borse europee hanno terminano le contrattazioni in flessione, chiudendo prima delle decisioni della Fed e in attesa di quelle odierne della Bce e della BoE. In aumento lo spread che si è attestato a quota 192 dai 188 punti dell’apertuta. In risalita anche il rendimento, al 3,857%.

Giù i prezzi del petrolio in Asia, dopo aver chiuso in rally a New York, sulla scia di Opec e Aie, che hanno previsto un rimbalzo della domanda nel corso del prossimo anno. A deprimere il Wti e il Brent, che sui mercati asiatici viaggiano rispettivamente sotto 77 e sotto 82 dollari al barile, sono state le indicazioni da ‘falco’ della Fed, che ha frenato l’aumento dei tassi ma ha previsto costi di indebitamento superiori alle attese per l’anno prossimo.

Elon Musk, secondo quanto rivela la Sec, ha venduto 22 milioni di azioni Tesla per 3,6 miliardi di dollari. Il titolo Tesla ha perso il 55% finora quest’anno e ieri ha chiuso in calo dell’1,4%, dopo aver toccato il livello più basso dal novembre 2020.

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