Il Bari scivola col Genoa pur giocando alla pari. Il pareggio sarebbe stato più giusto

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Foto SSC Bari

Peccato. Un pareggio avrebbe meglio rispecchiato l’incontro, ma il calcio è anche questo, si sbaglia e si paga caro, ed il  Bari ha sbagliato tanto sia nel subire i gol – soprattutto il primo – sia nello sbagliare gol soprattutto con Benedetti che ne ha sbagliati ben due, e alla fine al cospetto di una squadra costruita per vincere il campionato come lo era il Genoa, è diventato maledettamente complicato raddrizzare la partita.

Anche stavolta, dunque, la nota legge di Murphy ha colpito ancora: Natale, entusiasmo alle stelle, striscia positiva, 50 mila spettatori per lo più occasionali, luci a led a creare atmosfere incredibili, l’inno struggente a lanciar brividi in tutto l’impianto, aria natalizia, bambini con le famiglie, fuori sede rientrati per le vacanze, l’ultima gara di 26 dicembre giocata qui che, in termini di statistica, non prometteva bene (sconfitta contro lo Spezia), e puntuale il Bari non ha vinto, anzi ha persino perso. E’ così da sempre, inutile girarci intorno, sminuire l’avvenimento e farlo passare per pura casualità. Chissà cosa corre nella mente dei giocatori che indossano la maglia del Bari quando capitano certe partite, forse sentono la  pressione, forse non sono pronti per essere supportati da uno stadio pieno, forse non lo sappiamo nemmeno noi, fatto sta che quando il Bari è chiamato a coronare il sogno, a mettere la ciliegina sulla torta, manca all’appuntamento. Sempre. I numeri dicono questo, non lo diciamo noi.

Tornando alla gara, non si può far finta di affermare che il Bari ha dimostrato di esserci sempre, fino in fono al di là degli errori tipici di una squadra che è in fase di rodaggio in serie B e che, forse, ne deve mangiare ancora di pane duro nonostante le strisce positive e certe buone prestazioni, perché se si vuole pensare in grande certe gare vanno quanto meno pareggiate, ed invece il Bari ha perso.

Mignani è un ottimo allenatore ma certe volte non legge bene le gare come accaduto oggi quando ha fatto i cambi che non sono stati efficaci, ma sbagliare ci sta soprattutto se si è neofiti in categorie superiori, del resto in tante altre volte ha dimostrato di saperci fare con i cambi, ma forse oggi il Genoa, come dire, era “troppo” per lui.

Il Genoa ci ha rovinato la festa, peccato perché il pareggio ci stava eccome, ma la squadra del cuore di Fabrizio De André ha commesso qualche errore ed il Bari non li ha sfruttati, il Bari ne ha commessi un paio ed il Genoa li ha sfruttati, i dettagli han fatto la differenza.

Un Bari che ci ha messo il cuore ma purtroppo non è andata bene. Rimane il rimpianto per una super parata del portiere del Genoa nei minuti di recupero che, se non l’avesse presa sulla linea, avrebbe reso giustizia alla gara ma purtroppo è andata così.

Bella la prova di Cheddira che almeno nel primo tempo è sembrato tarantolato, gol a parte, poi nel secondo si è spento man mano che passava il tempo. Botta molto ispirato anche se gli è mancato il guizzo delle grandi occasioni. Folorunsho sotto tono, poi l’ammonizione gli ha condizionato l’andamento della gara, bene Maiello e Maita, Benedetti ha sbagliato due gol ma tutto sommato ha giocato bene, suo il cross preciso per Cheddira che ha realizzato, poi, il pareggio. La difesa come spesso capita è stata capace di alti e di bassi. I subentrati così così, Salcedo avrebbe potuto pareggiare l’incontro ma è stato sfortunato.

Il Bari conferma la sua valenza e di essere protagonista. Si sbaglia anche per crescere, e anche se una sconfitta come quella di oggi è capace di abbattere un toro infuriato, questa squadra ha dato dimostrazione di reggere bene agli urti, non bisogna pensare a sottostimarsi, occorre pensare da dove si proviene, dare atto a chi è in testa al campionato che, probabilmente, ha qualcosa in più dei biancorossi, ed essere capaci di giocarci alla pari è un segnale di autostima e positivo.

E comunque il Bari chiude il girone di andata al quarto posto, una posizione assolutamente insperata ad inizio stagione.

Infine una considerazione, Legge di Murphy a margine: 50 mila spettatori dimostrano che non è possibile giocare senza puntare in alto. Quando in una gara di B, quantunque di cartello, accorrono  50 mila spettatori occorre pensare in grande ottenendo il massimo dei traguardi in qualsiasi stagione, e anche in questa bisogna provarci fino in fondo, un pubblico del genere lo chiede ad alta voce e ha tutte le ragioni anche se si continua a parlare di salvezza perché se una città porta allo stadio 50 mila persone in serie B meriterebbe sin da subito altri palcoscenici al di là, lo ripetiamo, di certe prestazioni e di certi risultati. 50 mila in B non li fa nessuno ed in A, forse solo le milanesi ed il Napoli per giunta nelle gare di cartello, non di certo con l’Empoli o con il Lecce.

I De Laurentiis dovrebbero capire bene certe dinamiche e fare le scelte giuste e più opportune in sede di mercato in relazione alle risposte del pubblico. Le salvezze vanno bene per 10-15 mila spettatori in una piazza come Bari, ma con 50 mila spettatori meritano ben altro che una salvezza.

Massimo Longo

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