Una devastazione ambientale e sociale con costosi benefici tra forse 50 anni

Economia & Finanza

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La pubblicazione del bando di appalto del primo lotto alta velocità Battipaglia/Romagnano mi ha fatto venire, in mente il titolo di due libri profetici: “Storia del futuro di tangentopoli “di Ivan Cicconi e “Corruzione ad alta velocità “di Ferdinando Imposimato.

Entrambi deceduti, il primo ex direttore generale dell’allora ministero dei lavori pubblici e il secondo magistrato titolare di importanti inchieste.
Entrambi i testi hanno descritto dettagliatamente un’opera la TAV, che da 16 miliardi di euro ha raggiunto i 100 miliardi per le tratte realizzate.
Aggiungo che la legislazione sugli appalti fino agli anni 2000 era, come dire più garantista dell’interesse del contribuente italiano. Oggi le procedure di approvazione, la legislazione speciale sugli appalti, congiunta alla “castrazione “del procedimento amministrativo espongono le opere finanziate dal PNRR a pratiche corruttive, intromissioni criminogene e con il tutto sommato minimo, quando esiste risultato di incremento di un capitale fisso sociale connesso, a una ultra-bassa qualità dell’investimento, se riferito all’alta velocità.

Tutto fatto in casa! Dall’analisi costi benefici fatta da RFI alla torsione delle metodologie valutative fatte, in evidente conflitto di interesse con chi deve realizzare l’opera che purtroppo è pagata dal contribuente.

Da una recente ricerca dell’istituto USA, RAND risulta che, la corruzione costa all’economia italiana almeno 237 miliardi di euro.

Un rapporto ANAC invece rivela che tra il 2016 e il 2019 si sono registrati un episodio di corruzione a settimana ed un arresto ogni 10 giorni. Pochi? Considerare che il fenomeno corruttivo, resta abbondantemente sommerso e deve pertanto essere considerato molto più esteso.

IL PNRR obbliga ad accelerare i procedimenti, anche utilizzando la deroga alle regole e semplificando i controlli.
IL rischio diventa massimo se solo si considera il regime speciale per l’affidamento degli appalti, addirittura rendendo possibili attraverso le procedure di urgenza gli appalti senza gara.
Mannaia sui tanti adempimenti e controlli che il codice appalti prevede e comunque tranne le regole europee, normativa antimafia è possibile derogare da tutto quanto resta. Norme abbinate a disposizioni che rendono non punibili gli sprechi di risorse pubbliche causati da grave negligenza, superficialità, mancanza del livello minimo di prudenza.

Depotenziano il reato di abuso di ufficio e introducono limiti all’annullamento dei contratti dichiarati illegittimi dai giudici amministrativi.

Tornando alla enormità di una ACB (Analisi Costi Benefici) sui 127 Km, che separano Battipaglia da Praia dei quali 52 sono in galleria, considerano tra i benefici il risparmio dei costi di esercizio utilizzato in precedenza. Una ACB metodologicamente rigorosa e coerente con le Linee Guida della Commissione europea, trasformerebbe il segno positivo dell’ACB da + 732 milioni a meno 1890.

Anche altri parametri usati nell’ACB , per valutare le esternalità sono diversi da quelli definiti dalla Commissione europea ( Handbook on the external costs of transport – Publications Office of the EU ; europa.eu)).

Da ultimo la chicca , che non ha prodotto nessuna reazione né dai media e né dai politici.

IL finanziamento PNRR per il lotto Battipaglia/ Romagnano è di 1800 milioni di euro che nel bando di RFI diventano euro 2.164.960.087,58 al netto IVA (importo a base d’asta).
Un incremento di circa il 20% rende il parametro, che sintetizza tutta l’analisi costi benefici (VAN; valore attuale netto) negativo per oltre quattro miliardi di euro! Dal mio punto di vista uno scandalo sul piano economico e sociale. Da Regolamento PNRR solo le opere con ACB positiva vanno realizzate.
Infine mi sento di sottoscrivere quanto dichiarato dal dott. Egidio Marchetti: è un tracciato che assassina le economie che vivono di turismo, il Cilento in primis e declassa RFI, la linea ferroviaria lungo la costa rappresentando un attacco al Sud più, che un beneficio.
Se poi consideriamo che 120 miliardi dei 191,5 del PNRR sono prestiti da restituire (iniziando dal 2027) e i 68,9 a “fondo perduto” appartengono alla raccolta UE a “saldo nullo” e, quindi contribuendo ogni Stato in percentuale del PIL (complessivamente l’Italia concorre al NGEU con 41 miliardi e lo sbandierato fondo perduto si riduce a 27,9 miliardi, “assorbiti “dal contributo al bilancio UE che ci trasforma in contributori netti).

Si potrebbe con 4,5/5 miliardi di euro potenziare la linea costiera raggiungendo gli stessi obiettivi di risparmio di tempo , minore impatto ambientale e sociale , risparmi per utilizzare risorse pubbliche sempre più scarse nei settori realmente strategici come l’energia de carbonizzata, le reti di trasmissione elettrica, il trasporto pubblico regionale, la manutenzione delle strade, la messa in sicurezza dei ponti, il dissesto idrogeologico, la bonifica dei siti inquinati, l’adattamento dei territori agli effetti dei cambiamenti climatici che pregiudicano il patrimonio artistico e archeologici, la sanità, la ricerca il mondo della istruzione.

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