Prima Weber, poi Von der Leyen. Giro d’orizzonte europeo per Meloni

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Il presidente del Consiglio ha avuto un colloquio con il leader del Ppe. E lunedì è previsto una faccia a faccia con la presidente della Commissione Europea. Tra i temi caldi i migranti e una possibile intesa tra Popolari e Conservatori in vista delle elezioni europee

© Andrea Ronchini/ NurPhoto via AFP – Manfred Weber a Palazzo Chigi

 

AGI – Giro d’orizzonte europeo per Giorgia Meloni che ha avuto oggi un colloquio a palazzo Chigi con il presidente del PPE, Manfred Weber, un breve scambio di saluti con il cancelliere tedesco Olaf Scholz a margine dei funerali di Joseph Ratzinger, e ha in programma un faccia a faccia con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, fissato per lunedì. Il colloquio con Weber arriva nei giorni in cui si torna a parlare di un dialogo tra Conservatori europei e Popolari in vista delle elezioni europee del 2024: un asse, quello tra Ecr e Ppe, che ribalterebbe i tradizionali equilibri europei fondati da anni sul dualismo Popolari-Socialisti. E che agita anche il centrodestra italiano, mentre si riapre il dibattito sul partito unico rilanciato nei giorni scorsi da Silvio Berlusconi. Lo stesso Berlusconi nel pomeriggio ha fatto sapere di avere ricevuto una telefonata da Weber, che, secondo l’ex premier, ha voluto sottolineare “l’importanza di FI all’interno del PPE”.

Ma sul tavolo europeo resta in primo piano la questione migranti, e non è escluso che il tema sarà sul tavolo dell’incontro di lunedì tra Meloni e von der Leyen, che sarà a Roma per partecipare alla presentazione del libro “La saggezza e l’audacia”, che raccoglie 56 discorsi dell’ex presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.

Stoccolma frena sul patto su migrazione e asilo

A poco più di un mese dal vertice straordinario della Ue del 9 e 10 febbraio, la questione è tornata a infiammarsi ieri dopo le parole dell’ambasciatore svedese Lars Danielsson al Financial Times: secondo il diplomatico di Stoccolma, presidente di turno della Ue, il nuovo patto europeo sulla migrazione e l’asilo non sarà messo nero su bianco nei prossimi sei mesi, e salvo colpi di scena, non vedrà la luce prima del 2024. Parole, quelle della Svezia “che non rappresentano una presa di posizione contro alcuno Stato membro specifico, tantomeno contro l’Italia – è stata la replica del ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto – ma soprattutto non possono in alcun modo essere strumentalizzate politicamente a livello nazionale. La questione migratoria, soprattutto grazie all’azione del presidente Meloni, è, per la prima volta, alla massima e urgente attenzione dell’Unione europea e sarà uno dei temi principali all’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo”, ha aggiunto Fitto.

Sul tema migrazione, e in particolare sul decreto del governo che riguarda le Ong, è intervenuta oggi la Commissione europea: secondo la portavoce dell’esecutivo Ue, Anitta Hipper, indipendentemente dal contenuto del decreto, “i Paesi membri devono rispettare la legge internazionale e la legge del mare”. La portavoce della Commissione ha premesso che l’esecutivo europeo non entra nel merito del provvedimento del governo e ha fatto sapere che Bruxelles è continuamente in contatto con le autorità italiane, ma ha ribadito che “salvare vite in mare è un obbligo morale e legale”. Quanto alle norme secondo cui un primo screening sulla richiesta di asilo deve essere fatto a bordo delle navi impegnate nel salvataggio in mare, Hipper ha aggiunto che “i cittadini di Paesi terzi presenti nel territorio degli Stati membri, compreso il territorio marino, possono richiedere asilo”.

Le Ong impegnate nelle attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale, hanno diffuso in mattinata un documento unitario molto duro contro il provvedimento del governo: “il nuovo decreto ostacola il soccorso in mare e causerà un numero maggiore di morti”, si legge nel documento. Il decreto, secondo le Ong, renderà “ancora piu’ pericoloso il Mediterraneo centrale, una delle rotte migratorie più letali al mondo”.

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