Benedetto XVI “santo subito”. Sicuro?

Teocrazia e Cristianità oltre Tevere

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Papa Ratzinger, dall’aldilà ha sentito la folla che lo voleva subito santo e si è presentato alle porte del Paradiso. Ma san Pietro, che del regno dei cieli ha le chiavi, non lo ha fatto entrare.

A un dipresso gli ha fatto questo discorso: “Caro Giuseppe Luigi Ratzinger, non sai che per essere santi bisogna somigliare a Cristo? Tu somigliavi a Cristo quando eri in vita? Hai presente il Vangelo? Gesù disse agli apostoli (la prima chiesa): “Non vi procurate oro o argento o pecunia per le vostre tasche, non una borsa per il viaggio, né due tuniche…” (Mt 10,9). Tu ti sei liberato di queste cose nella vita terrena? Giovanni Battista disse alla folla: «Chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha; e chi ha del cibo faccia lo stesso» (Lc 3,11).

Hai fatto queste cose nella vita terrena? Gesù per predicare e soprattutto per stare vicino ai poveri e consolarli, lasciò tutto e si mise nella condizione di non avere dove reclinare il capo (cf Mt 2,20). Tu dove reclinavi il capo? Quanti preziosi cuscini avevi? Quante tuniche? Ed hai fatto tutto il possibile affinché vescovi e cardinali si liberassero di cuscini preziosi e di tuniche di stoffa pregiata?”.
Tante cose ancora gli ha detto. Gli ha parlato di omosessualità, di aborto ed eutanasia. E Benedetto XVI, un po’ imbronciato, verso il Purgatorio mogio mogio si è avviato.

Renato Pierri

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