La versione di Soumahoro: “Contro di me un linciaggio mediatico”

Politica

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Il parlamentare lascia l’Alleanza Verdi-Sinistra e passa al Gruppo Misto lamentando “l’assenza di solidarietà umana e supporto politico”, dopo l’inchiesta che ha coinvolto sua moglie e sua suocera, ed espone la sua ricostruzione della vicenda. Deluso Bonelli: “È mancata la chiarezza”
© Armando Dadi/ AGF – Aboubakar Soumahoro

 

AGI – Si dice “francamente stupito e amareggiato, ad eccezione di qualche parlamentare” per “l’assenza della solidarietà umana e del supporto politico da parte del gruppo parlamentare Alleanza Verdi-Sinistra (Avs), con quale sono stato eletto da indipendente”. Dopo “un’attenta e sofferta meditazione sul piano umano e politico”, Aboubakar Soumahoro annuncia “la decisione di aderire al Gruppo parlamentare Misto, lasciando il gruppo Avs, per proseguire la mia attività di parlamentare”.

La notizia ha colto il partito di sorpresa. Fonti parlamentari riferiscono infatti di aver saputo dell’intenzione di Soumahoro di lasciare il gruppo dalla mail che il deputato ha inviato al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e inoltrata “per conoscenza” alla capogruppo, Luana Zanella. “C’e’ sempre stata una difficoltà di comunicazione con Aboubakar. Tutto quello che oggi sappiamo su di lui lo abbiamo dovuto apprendere dalle notizie che leggiamo”, viene spiegato da un esponente di Alleanza verdi e sinistra alla Camera.

“Continuerò a lavorare per gli invisibili”

“Dopo questa violenta campagna di diffamazione e di questo vergognoso linciaggio mediatico, ci sarà modo di stimolare un’attenta analisi umana, socio-culturale e politica. Per ora, posso solo dire che ho potuto contare, in questi ultimi mesi difficili, su svariate manifestazioni di solidarietà, pubbliche e private, da parte di cittadine e cittadini, di singoli parlamentari italiani ed europei, di persone del mondo della cultura e dello spettacolo, di movimenti popolari, di reti studentesche, di movimenti antirazzisti, del mondo articolato del lavoro, di associazioni laiche e religiose, e di servitori dello Stato a cui va il mio profondo ringraziamento, afferma Soumahoro nel corposo dossier con cui ha rotto il silenzio, ricordando di essere “entrato in Parlamento con l’impegno di dare rappresentanza ai bisogni, alle aspirazioni, alle sofferenze e ai desideri di quanti sono stati dimenticati o resi ‘invisibili’ da anni nel nostro Paese”.

“L’altissima astensione che ha caratterizzato le ultime elezioni politiche è sintomo di una disaffezione e una disillusione da parte dei cittadini che bisogna umilmente saper interpretare, fornendo risposte e proposte politico-legislative concrete, chiare e credibili”, riprende il parlamentare. “Molti sono gli impegni presi con le persone che – conferma, anticipando la propria uscita da Avs e l’adesione al Misto della Camera – intendo onorare attraverso la più ampia condivisione, e nella convinzione che i valori e i principi che sempre hanno caratterizzato la mia attività sul campo restano le fondamenta del mio lavoro, dentro e fuori le Istituzioni. Per questo, trovo assurdo continuare a discutere dell’inesistente ‘caso Soumahoro’, come è avvenuto in questi ultimi due mesi: si deve rimettere al centro dell’attenzione le condizioni dei braccianti, dei poveri, dei dimenticati e degli invisibili che sono usciti dai radar, anche nella Legge di Bilancio recentemente approvata”.

“Tuttavia, chi ha montato il caso sapeva bene cosa stava facendo: questa vicenda non è accaduta a caso. Ora – ribadisce – bisogna tornare a parlare di chi ha bisogno: io non mai smesso, non ho rallentato di un attimo le attività sul territorio anche durante questa aggressione verso la mia persona, e intendo intensificare ancora il mio impegno, lo devo innanzitutto ai cittadini che mi hanno votato”.

“Frainteso sul diritto all’eleganza”

“Mi spiace sinceramente che non sia stato compreso ciò che realmente intendevo dire quando ho parlato di diritto alla moda e all’eleganza, laddove intendevo riferirmi al diritto di chiunque di vestirsi come meglio crede. Tuttavia, trovo davvero singolare che mi si chieda di esprimere un giudizio di valore circa foto della mia compagna risalenti a quattro anni prima che io la conoscessi”, ha poi sottolineato il deputato.

“A fine 2021 lessi da alcuni articoli di stampa sulla mancata retribuzione ad alcuni dipendenti della Karibu e, pur non avendo alcun interesse diretto nelle cooperative, chiesi immediati chiarimenti a riguardo. Venni informato del fatto che non erano ancora pervenuti tutti i soldi necessari per pagare gli stipendi, che si erano sollecitati gli Enti pubblici, e, così mi venne detto, che auspicabilmente tutto si sarebbe risolto in tempi ragionevoli”. Soumahoro ricostruisce così e ricorda anche che “la cooperativa aveva un’ottima reputazione in quanto premiata e apprezzata da molti giornali e politici locali e nazionali, dunque non avevo motivo di ritenere vi fossero criticità insanabili, a parte una temporanea difficoltà di cassa, purtroppo abbastanza frequente per chi opera con progetti finanziati da fondi pubblici. In ogni caso, ho totale fiducia nella Magistratura, e se sono stati commessi degli errori – annota – chi li ha commessi pagherà”.

“Scuse incondizionate” ai dipendenti di Karibu

“La situazione nel mondo dell’assistenza è critica – dice ancora il deputato – e non certamente da oggi. Lo Stato paga poco, male e tardi, soprattutto dopo l’entrata in vigore del Decreto sicurezza nel 2018. Alla domanda del perché io non mi sia immediatamente attivato per intervenire a sostegno dei lavoratori della Karibu in difficoltà, posso rispondere due cose: la prima, a giustificazione del tutto parziale, è che mentre ero fortemente impegnato con le mie attività sindacali e sociali sul territorio nazionale, avevo speranza che la situazione potesse rapidamente risolversi una volta arrivati i fondi pubblici attesi; la seconda è porre le mie scuse incondizionate a quei lavoratori, che avrebbero meritato da parte mia, in ogni caso e a prescindere da quanto sopra, una più sollecita attenzione”.

“Quando una persona sbaglia, anche se solo per sottostima del problema e non in malafede, esiste una sola soluzione: scusarsi, ed impegnarsi a fare meglio in futuro affinché non capiti mai più”, ribadisce Soumahoro, “Non vivo nessuna condizione di conflitto di interesse, né diretto né indiretto, nell’ambito della mia attività parlamentare. Ricopro questa carica da tre mesi, prima – spiega ancora – ero un attivista socio-sindacale che ha lottato per oltre vent’anni per i diritti dei lavoratori e contro lo sfruttamento e la precarietà, non nasco certo dal nulla. Vorrei porre io una domanda: le indagini sulla Karibu si sono sviluppate tra il 2015 e il 2019, e nel frattempo gli enti pubblici hanno continuato a collaborare con la Cooperativa, anche perché, secondo il Comune di Roma, la situazione appariva regolare dal punto di vista amministrativo fino al mese di ottobre 2022. Mi chiedo allora: a chi spettava controllare? Al ministero degli Interni, ai Comuni territorialmente competenti e agli altri Enti locali? O è Aboubakar Soumahoro che avrebbe dovuto sostituirsi ad essi?”.

“La verità è che non ho mai tratto alcun vantaggio dalle attività della Cooperativa Karibu; non sono mai stato membro né delle cooperative né dei loro Consigli di amministrazione, non ho mai prestato consulenze ai loro Enti, e chiunque affermi il contrario sta mentendo e formulando accuse inventate, senza nessuna prova”, sottolinea.
“Se chi gestiva la Cooperativa ha sbagliato, ne risponderà dinnanzi alla legge, e ben venga quindi in tal senso l’azione chiarificatrice della magistratura, nella quale, ribadisco, ho totale fiducia. Per quanto poi riguarda la mia compagna – ribadisce – si sta difendendo nel procedimento con l’aiuto del suo legale, e sono certo che proverà la sua estraneità ai fatti contestati”.

La delusione di Bonelli: “Ci aspettavamo chiarezza”

Il deputato, coinvolto nella vicenda delle cooperative di braccianti, si era autosospeso dal gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra dopo un vertice fiume avuto con i vertici del gruppo. Nonostante questo, è viva la delusione di Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde che spiega all’AGI: “Non sono sorpreso, ma sono umanamente deluso. Non perché vada al Misto, ma da tutta questa vicenda”. È vero, sottolinea Bonelli, che Soumahoro “si era autosospeso. Ma ci aveva assicurato che ci avrebbe dato chiarimenti su tutto. Ora leggo che lamenta scarsa solidarietà da parte nostra: ma di quale solidarietà parla? Nei rapporti umani, anche quelli fra famigliari, è fondamentale la chiarezza. Ci aveva assicurato che ci avrebbe dato informazioni puntuali e così non è stato. C’è una comunità che credeva in questo progetto e credeva nella sua candidatura. È tutto molto deludente”, conclude Bonelli.

“Diciamo che Aboubakar ha fatto tutto da solo, non abbiamo più avuto nessun confronto, né sappiamo di dossier. Mi sarei aspettata una comunicazione più diretta e meno burocratica, mentre ho solo ricevuto per conoscenza la sua lettera al presidente Fontana”, afferma da parte sua la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Luana Zanella.

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