A dicembre le esportazioni cinesi hanno fatto registrare un -9,9%, una flessione più rapida di quella registrata nel 2020. Netto calo anche per l’import, a -7,5%
Per tutto il 2022, le esportazioni del gigante asiatico sono aumentate del 7,0%, in netto rallentamento rispetto al balzo del 29,9% registrato l’anno precedente, mentre le importazioni sono aumentate dell’1,1%, ben al di sotto dell’aumento del 30,1% registrato nel 2021.
Il surplus commerciale del gigante asiatico nel 2022 è stato di 5,86 trilioni di yuan (871.572 milioni di dollari, 803.770 milioni di euro), con un aumento del 34,2% rispetto all’anno precedente. La ripartizione geografica rivela che il Paese con cui la Cina ha incrementato maggiormente il proprio commercio è la Russia (+34,3% rispetto al 2021), mentre nel caso degli Stati Uniti l’aumento e’ stato del 3,7% e in quello dell’America Latina dell’11%.
I due partner più importanti hanno continuato a essere due gruppi sovranazionali, l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (Asean), con cui il commercio è aumentato del 15% rispetto al 2021, e l’Unione Europea (UE), con cui il commercio è cresciuto del 5,6%. Gli analisti avevano già previsto che le statistiche commerciali della Cina avrebbero sofferto negli ultimi mesi dell’anno, poichè il mondo si è allontanato da modelli di consumo pandemici e, allo stesso tempo, ha ridotto la domanda di beni prodotti nel Paese asiatico a causa dell’alta inflazione, dell’aumento dei tassi di interesse e della prospettiva di una recessione globale.